QUANTO È SICURA TORINO?

Dalla Mappa Indice della criminalità 2018 Sole 24 ore emerge un dato importante a livello nazionale: ogni giorno, in Italia vengono commessi e denunciati oltre 6.600 reati (277 ogni ora, mediamente). Questo dato registra un calo dei reati del 2,3% nel 2017 su base annua: la percentuale è riferita alla media nazionale ma ogni provincia riporta dati e dinamiche differenti per ogni reato.

Per realizzare questa mappa, il Sole 24 ore ha elaborato i dati forniti dal dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Dati associati alle segnalazioni da parte delle Forze di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, DIA, Polizia Penitenziaria, Polizia Provinciale e Municipale, Guardia Costiera. Mancano informazioni importanti, quelle sui fenomeni della microcriminalità non denunciati dalle vittime e che, purtroppo, sfuggono al controllo delle autorità.

Al primo posto in classifica figura Milano, al secondo Rimini, cui seguono Bologna, Firenze e Torino.

Sulla base di questa mappa, siamo andati a spulciare dati e percentuali riferiti al capoluogo piemontese per rispondere alla domanda: quanto è sicura Torino?

 

Indice della criminalità 2018 Sole 24 ore: quanto è sicura Torino?

Torino si trova alla quinta posizione della classifica nazionale con 128.186 reati (5.649,2 ogni 100 mila abitanti) con un calo del 6% rispetto all’anno precedente.

Di seguito, tutti i dati di Torino reato per reato:

  • Omicidi volontari, tentati omicidi e infanticidi: 54 reati (+38%);
  • Omicidi volontari e consumati: 10 (0%, nessuna variazione annua);
  • Infanticidi: 0,00 (-100%);
  • Tentati omicidi: 44 (+57%);
  • Furti: 64.196 (-12%);
  • Furti con strappo: 1.300 (-5%);
  • Furti con destrezza: 13.937 (-13%);
  • Furti in abitazioni: 9.754 (-7%);
  • Furti in esercizi commerciali: 4.448 (-7%);
  • Furti di autovetture: 4.790 (-15%);
  • Rapine: 1.986 (+3%);
  • Estorsioni: 304 (-8%);
  • Usura: 13 (-24%);
  • Associazione per delinquere: 33 (+200%);
  • Associazione di tipo mafioso: 1 (-);
  • Riciclaggio e impiego di denaro: 49 (-18%);
  • Truffe e frodi informatiche: 7.964 (+13%);
  • Stupefacenti: 1.560 (+3%);
  • Violenze sessuali: 198% (+27%);
  • Incendi: 212 (+40%);
  • Altri delitti: 10.350 (-7,9%).

 

Calo dei reati a Torino: quali reati?

 Da una veloce analisi dell’Indice della criminalità 2018 Sole 24 ore, la sindaca di Torino Chiara Appendino dichiara: “Pur attestandosi nella parte alta della classifica generale, Torino vede un significativo calo dei reati, migliore della media nazionale”.

Certo è che bisogna specificare quali reati, senza mai dimenticare che le statistiche sulla sicurezza non includono reati non denunciati che sfuggono al controllo delle autorità. Ovviamente, questa considerazione vale per qualsiasi città.

I 128.186 reati totali emersi dallo studio registrano un calo generale del 6%. Una media statistica. La stessa media che, a livello di classifica nazionale, vede Torino quinta per numero di denunce.

“I furti risultano in netto calo” (-12%), ma quanti non sono stati denunciati alle autorità? I furti maggiormente in calo risultano essere quelli con destrezza (13%) e di autovetture (-15%).

Le rapine crescono del 3%, le associazioni per delinquere del 200%, le truffe e frodi informatiche del 13%, le violenze sessuali del 27%, i tentati omicidi del 57%. Tutti reati che, probabilmente, le vittime sono più spinte a denunciare rispetto ai furti? E che, quindi, riflettono dati più reali? Pur essendo quinta per numero di denunce, sfugge la percentuale di denunce omesse.

Torino promossa in tema di sicurezza, quindi, ma con le dovute riserve.

Alla sicurezza emersa dai dati statistici preferiamo Più Sicurezza reale.

 

Le parole del questore di Torino Francesco Messina ad aprile 2018

 Qualche mese prima che venisse diffuso l’Indice della criminalità 2018 Sole 24 ore, precisamente nel mese di aprile scorso, già si parlava di un calo dei reati a Torino (specie quelli contro il patrimonio) a fronte di un aumento di omicidi e tentati omicidi. E’ quanto riportato dal bilancio dell’ultimo anno di attività diffuso da Francesco Messina, questore di Torino in occasione del 166° anniversario di fondazione della Polizia di Stato.

Calano le rapine in banca ma, in compenso, aumentano le rapine negli uffici postali, aumentano le violenze sessuali e le aggressioni.

Seppure l’andamento della delittuosità in generale sia in calo, la paura dei cittadini resta e non dà segno di diminuire leggendo le statistiche.

La percezione della sicurezza può migliorare in un solo modo: aumentando la prevenzione e la repressione dei reati di strada (scippi, rapine ai passanti), quella stessa microcriminalità che sfugge ad ogni statistica ed al controllo delle autorità.

Messina ha voluto sottolineare il fatto che la presenza delle volanti è aumentata del 25% e che gli interventi di controllo sul territorio hanno dato esiti positivi. Questo apprezzabile sforzo da parte delle forze dell’ordine deve essere accompagnato, come ha spiegato lo stesso questore di Torino, da una “riqualificazione del territorio” per rendere le operazioni ancora più efficaci. Ci vogliono pazienza e metodo.

Ringraziamo le forze dell’ordine che si impegnano ogni giorno per migliorare i dati statistici ma, soprattutto, la sicurezza dei cittadini a cui raccomandiamo sempre di denunciare i reati alle autorità.

 

Ricordando il Rapporto Censis: Torino peggio di Napoli per numero di reati

È interessante confrontare i dati dell’analisi Censis riferiti all’anno 2016 e pubblicati nel mese di giugno scorso con l’Indice della criminalità 2018 Sole 24 ore.

Secondo lo studio del Censis sulla sicurezza nel nostro Paese, il 60% dei piemontesi percepisce il rischio di subire un reato (aggressioni, scippi, omicidi, violenze sessuali, furti in casa, furti di automobili).

Il 5,5% dei crimini denunciati in Italia è stato registrato a Torino ed è la stessa percentuale di Napoli. Non solo: il numero complessivo dei reati denunciati a Torino nel 2016 ha superato quello di Napoli (136.384 contro i 136.043) ed è inferiore soltanto a quello di Milano (237.365) e Roma (228.856) la cui superficie ed il cui numero di abitanti sono, però, nettamente superiori a quelli di Torino.

Fatto sta che a Torino la sicurezza non viene più percepita nonostante l’attività delle forze dell’ordine ed è per questo che, come in altre città italiane, aumentano le contromisure dei cittadini che sempre più spesso decidono di installare sistemi di sicurezza nelle abitazioni o nei negozi oppure a ricorrere all’acquisto regolamentato di armi.

Degrado urbano, scarsa illuminazione, zone malfamate: bisogna partire da qui per recuperare la percezione della sicurezza.

Francesco Ciano

Francesco Ciamo CEO di Più Sicurezza

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