FURTI DI TRATTORI: È BOOM IN ITALIA, ECCO COME DIFENDERSI DAI LADRI

 

Secondo gli ultimi dati riferiti all’anno 2017, il numero di furti di trattori è diminuito ma cresce il valore delle macchine agricole rubate in Italia. Lo scorso anno, sono stati 9.114 i trattori ed altri mezzi agricoli (autocarri, escavatori, quad) rubati: Puglia e Sicilia sono in cima alla classifica, le regioni più colpite da un fenomeno che non tende ad arrestarsi.

Dietro questo fenomeno, secondo quanto ha denunciato l’associazione nazionale dei rivenditori Unacma, operano organizzazioni criminali che rivendono i mezzi agricoli soprattutto nei Paesi Balcanici e Caucasici dove esistono ampie estensioni agricole. Furti su commissione di macchine agricole nuove o seminuove, ad alta potenza, dunque di alta gamma ed a costo elevato che ingolosiscono i ladri.

Va da sé che, pur diminuendo il numero di furti (del 30% circa rispetto agli ultimi 5 anni), aumenta il valore dei mezzi sottratti: il danno subito da aziende agricole o concessionarie italiane prese di mira dai ladri cresce e non di poco. Dalle 13mila unità del 2013 si è passati alle 9.114 unità del 2017 ma il valore della refurtiva è aumentato perché oggi vengono rubate macchine agricole decisamente più potenti e costose.

Approfondiamo l’indagine del fenomeno riportando dati dettagliati diffusi da Unacma e spieghiamo come è possibile difendersi da questo genere di ladri.

Furti di trattori in Italia: indagine Unacma

Conti alla mano, si verificano 25 furti di trattori al giorno (praticamente, uno ogni ora), un’incidenza 8 volte superiore rispetto ai furti di auto.

Unacma, dopo aver riferito i principali dati statistici del fenomeno che abbiamo appena accennato, spiega in che modo si muovono queste organizzazioni criminali. Subito dopo aver rubato le macchine agricole, le nascondono in luoghi non lontani da quelli dove è avvenuto il furto dopodiché, al momento giusto, vengono caricati su camion schermati. Destinazione: paesi esteri, soprattutto Paesi Balcanici e Caucasici, dove vengono rivenduti. Queste organizzazioni si spostano rapidamente sul territorio nazionale. Dopo aver colpito un territorio, ne prendono di mira un altro per mettere a segno i loro piani criminali.

Una volta caricata su un carro centinato, la macchina viene spedita fuori confine in 24 ore con numeri di telaio e documenti contraffatti. I trattori più colpiti dai furti appartengono alla categoria tra gli 80 e i 150 cv, specie quelli con due sollevatori e tutti gli optional.

Risulta difficile, se non impossibile, per molti dei legittimi proprietari rientrare in possesso dei propri mezzi ma, a volte, succede grazie all’intervento dell’Interpol.

Le regioni più colpite sono Puglia (1.597 unità), Sicilia (1.114) cui seguono Campania (964), Lombardia (655), Toscana (626), Calabria, Emilia Romagna, Lazio e Veneto (500 unità circa). Questi numeri includono macchine agricole, trattori ma anche semplici motoseghe.

Puglia: furti di trattori e non solo, la denuncia di Coldiretti

Lo scorso settembre, la Coldiretti Puglia ha consegnato al ministro degli Interni Matteo Salvini un report dettagliato (con mappa della criminalità provincia per provincia) sui furti in campagna che includono mezzi agricoli, prodotti, alberi, racket e abigeato. Razzie d’ogni sorta per un danno annuale di 300 milioni di euro.

Veri criminali che organizzano raid in grado di mettere in ginocchio un’azienda” rileva Coldiretti Puglia che ha lanciato l’allarme.

La Puglia è la regione più colpita per quel che riguarda il furto di macchine agricole per un motivo ben preciso, strategico: gran parte della refurtiva viene portata al di là dell’Adriatico, nei Paesi dell’Est Europa. I mezzi rubati al Sud vengono imbarcati a Bari o Ancona.

Furti di trattori in Sicilia: l’operazione ‘Draci’

Risale al 22 novembre scorso l’arresto di 13 uomini (4 rumeni e 9 italiani, tra cui 8 catanesi ed un messinese), accusati di associazione per delinquere finalizzata al furto grazie all’operazione ‘Draci’ eseguita dalla squadra mobile di Enna, dal commissariato di Piazza Armerina e dalla mobile di Catania, coordinati dalla Procura di Enna.

Gli indagati rubavano autocarri, trattori, escavatori e quad in aziende agricole dell’Ennese e province limitrofe. Uno di loro portava con sé il figlio di 5 anni durante i furti.

Furti di trattori nel Nord Italia: banda sgominata, colpi per un milione di euro

 Nel mese di ottobre scorso, è stata sgominata una banda dedita a furti di macchine agricole grazie ad una maxi operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Trento. È stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 persone, in gran parte di origine Rom, che operavano in Lombardia, Emilia e Piemonte. Appartengono ad una presunta associazione criminale dedita soprattutto a furti in aziende agricole e imprese del Nord Italia. La banda è stata individuata dopo un furto commesso in Trentino, un anno prima: è specializzata in furto di trattori agricoli di elevato valore commerciale. Il valore stimato dei furti, nel complesso, è di circa un milione di euro.

Generalmente, le macchine agricole rubate al Nord vengono trasportate oltreconfine via terra da Trieste.

Furti di trattori: come difendersi dai ladri

Per evitare furti, c’è chi stacca componenti non facilmente individuabili dal ladro come un fusibile o un cavo (non, di certo, la batteria). Uno dei sistemi più artigianali resta quello di lasciare l’attrezzatura collegata al trattore, con ferraglia sparpagliata tutt’intorno. Il furto, in questo caso, sarebbe non solo più laborioso ma molto più rumoroso.

C’è anche chi utilizza la cosiddetta catena allarmata applicata sul trattore, che si attiva quando viene tagliata o piegata grazie ad un sensore integrato e la cui centralina può essere collegata ad un allarme sonoro.

Alcuni proprietari di macchine agricole utilizzano anche antifurti meccanici che bloccano l’impianto frenante o la frizione che, però, risultano inefficaci se il mezzo viene sollevato o trainato dai ladri. Stesso dicasi per il block-shaft, che blocca le ruote anteriori rendendo difficile il traino ma non il sollevamento.

Esistono, poi, antifurti elettronici più sofisticati (e costosi) che agendo sulla centralina impediscono l’avvio del mezzo se non viene inserito un codice di sicurezza.

Se il mezzo viene lasciato in rimessa basterà utilizzare gli stessi sistemi delle abitazioni:

  • Allarmi perimetrali;
  • Robuste serrature;
  • Sensori di movimento.

Per proteggere le macchine agricole ci sono anche: il sistema di blocco idraulico e l’antifurto satellitare occultato.

Sistema di blocco idraulico

Il sistema di blocco idraulico impedisce al ladro di usare lo sterzo ed altre componenti idrauliche pur consentendogli di mettere in moto il mezzo. È un sistema antifurto difficile da manomettere in quanto richiederebbe attrezzature particolari e ore di lavoro.

Antifurto satellitare

 L’antifurto satellitare occultato, talvolta è grande come un pacchetto di sigarette. È possibile verniciarlo e nasconderlo nei punti più difficili da scovare all’interno del mezzo. Dotato di batteria (o alimentato direttamente dal trattore) che ha un’autonomia di diversi mesi, si aggancia a qualsiasi rete Wi-Fi per inviare la sua esatta posizione se il segnale GPS venisse disturbato.

Gli antifurti satellitari comprendono, in genere, diverse possibilità di allarme se la macchina viene sollevata, spostata, se esce da una determinata area, se supera una certa velocità, ecc. Per ognuno di questi eventi, il sistema consente di ricevere messaggi sul cellulare con la visualizzazione della posizione del mezzo. Quando il mezzo viene spostato o esce da una determinata area, l’antifurto avvisa il proprietario il quale potrà chiamare le forze dell’ordine e seguire la posizione del trattore.

Per poter recuperare il mezzo (soprattutto, se viene individuato in un paese al di fuori dei confini Ue), il proprietario può applicare tanti piccoli adesivi (micro-tag) riportanti un codice univoco. Questo codice serve a identificare il proprietario che avrà, quindi, diritto di recuperarlo una volta trovato.

Tali circuiti possono essere arricchiti con sistemi antintrusione

Francesco Ciano