SICUREZZA PARTECIPATA: IL BRACCIO DESTRO DELLA SICUREZZA URBANA INTEGRATA

 

In questo focus dedicato alla Sicurezza Partecipata, andiamo a toccare inevitabilmente il Controllo di Vicinato e la Sicurezza Urbana Integrata.

Il concetto di sicurezza urbana si è affiancato a quello di sicurezza pubblica al fine di creare nuove opportunità di intervento (locale e regionale). L’evoluzione di sicurezza urbana è la sicurezza urbana integrata che prevede, come suggerisce il nome, un sistema integrato di sicurezza: un sistema che necessita di politiche locali sinergiche ed integrate ma anche di un’interazione con i tradizionali strumenti di contrasto all’illegalità.

E’ proprio nell’ambito della sicurezza urbana integrata che entra in gioco la Sicurezza Partecipata volta a creare un sistema integrato di strumenti e risorse in grado di affrontare, in maniera sempre più efficiente ed organizzata, i problemi riguardanti la sicurezza di un territorio.

I relativi piani di intervento chiamano in causa enti e soggetti (pubblici o privati) che aderiscono al progetto mettendo a disposizione strumenti, mezzi e risorse umane. Sono diversi gli attori coinvolti in questa azione comune e condivisa: istituzioni, Forze dell’Ordine, operatori del sociale e della scuola, imprese e cittadini, in base alle loro rispettive competenze.

La sinergia tra questi attori migliora l’intervento delle Forze dell’Ordine sul territorio e, in questo contesto, anche i cittadini possono contribuire attraverso un controllo informale.

Sono tre le novità riguardanti il Controllo di Vicinato, la Sicurezza Partecipata e la Sicurezza Integrata che ci sono particolarmente piaciute. Ti sveliamo di che si tratta a conclusione dell’articolo.

 

SICUREZZA PARTECIPATA: COS’È

Nel nostro Paese, dopo la riforma del titolo V della Costituzione varata nel 2001, la materia dell’ordine pubblico e sicurezza resta un settore riservato allo Stato. L’autorità di pubblica sicurezza, in armonia ed attuazione della Costituzione, esercita le proprie funzioni (in base a quanto stabilito dalla legge 1° aprile 1981, n. 121) “al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione”. Sottolineiamo: “sollecitandone la collaborazione”.

In tal modo, si introduce il concetto di Sicurezza Partecipata che comprende tutte le manifestazioni che possono influenzare la tranquillità sociale e la percezione della sicurezza.

La sicurezza è un bene della collettività: ognuno con il proprio ruolo sociale può contribuire al suo mantenimento. Anzi, l’art. 118 comma 3 della Costituzione ne prevede la necessità.

Il cittadino partecipa al mantenimento della sicurezza nella sua duplice funzione (preventiva e repressiva).  Nell’ambito della prevenzione sociale, la sicurezza partecipata racchiude in sé il concetto di sicurezza urbana costituendone l’applicazione operativa.

Per ‘sicurezza’ deve intendersi quella del proprio territorio, abitazione ma anche ambiente, azienda, lavoratori. Spetta agli enti locali stimolare la dinamica partecipativa dei cittadini. L’individuo contribuisce alla sicurezza del proprio territorio segnalando, inviando dati che, una volta analizzati, consentono una gestione più efficiente dei servizi (rete viaria, illuminazione delle strade, distribuzione di telecamere negli spazi pubblici, struttura degli edifici, trasporti, ecc.). Succede nei modelli di Smart City come quello di Los Angeles che sfrutta l’analisi dei dati anche nei progetti di crime mapping (mappatura del crimine).

In sostanza, la Sicurezza partecipata evoca due principi:

  • sussidiarietà verticale e sicurezza urbana in base a cui la prestazione del servizio deve avvenire al livello più prossimo al cittadino;
  • sussidiarietà orizzontale, solidarietà (art. 2 della Costituzione) e partecipazione (art. 3, comma 2 della Costituzione).

 

SICUREZZA PARTECIPATA E CONTROLLO DI VICINATO

Il concetto di Sicurezza Partecipata si abbina a quello di prevenzione e Controllo di Vicinato (un modello importato in Europa e in Italia dagli Stati Uniti che fa riflettere sul valore dei rapporti umani).

Con il Controllo di Vicinato (CdV) aumenta la solidarietà tra vicini di casa (o di negozio come succede a Legnano) e la collaborazione tra gruppi di cittadini volontari, amministrazione comunale e Forze dell’Ordine: un’alleanza strategica per effettuare interventi mirati, rapidi e risolutivi.

Il CdV è uno strumento di prevenzione e promozione della sicurezza urbana contro i reati predatori che sta prendendo sempre più piede nel nostro Paese e che rappresenta una rete informativa preziosa ed efficace. Può fornire dati importanti dal punto di vista investigativo e criminologico che, altrimenti, andrebbero persi visto che non esiste un database di Polizia dedicato.

Il monitoraggio dei volontari che aderiscono al CdV aiuta tutti a vivere meglio, con particolare attenzione per le fasce più deboli (anziani, bambini, donne, persone sole), e rende la vita difficile ai malintenzionati.

L’attività di sorveglianza informale del Controllo di vicinato monitora e previene episodi di microcriminalità (furti, scippi, truffe) ma si è estesa anche ad altri fenomeni (degrado ambientale, atti di vandalismo o inciviltà, lotta alla droga).

Tramite chat e gruppi WhatsApp i residenti coinvolti fanno rete segnalando persone e movimenti sospetti: spetterà ai referenti per zona inoltrare alle Forze dell’Ordine segnalazioni ‘qualificate’.

 

UNA NUOVA INTESA TRA CITTADINI E FORZE DELL’ORDINE

In Italia, le pratiche di Controllo di vicinato esistono dagli anni 2000: sono emerse in concomitanza con la nascita della Polizia di Prossimità (poliziotti, vigili e carabinieri di quartiere).

Una nuova intesa tra cittadini e Forze dell’Ordine ha concretizzato il concetto di Sicurezza Partecipata. Rientra in questo concetto anche l’informazione e formazione dei cittadini, divulgazione non solo delle pratiche di CdV ma anche di precauzioni generali per la sicurezza delle loro case.

Su ogni territorio ‘controllato’ un apposito cartello in strada segnala dove è attivo il CdV: avvisa ladri e criminali che la loro presenza non passerebbe inosservata.

Il CdV non ha scopo di lucro, è volontariato puro, a costo zero.

Nel 2015, è stata fondata una rete a livello nazionale, l’Associazione Controllo del Vicinato (ACdV), in seguito è nata l’INWA.

A partire dal 2017, le aggregazioni spontanee dei cittadini sono state promosse dalle Prefetture attraverso protocolli d’intesa con i Comuni sulle pratiche di CdV grazie alla direttiva del Ministro dell’Interno Minniti (testo coordinato del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” convertito in legge n. 48 del 18 aprile 2017).

Il decreto-legge n.14 del 20/02/2017 prevede, per la sicurezza urbana, “più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile”. Riguardo ai Patti per la sicurezza urbana, il sindaco in accordo con il prefetto può intervenire nella prevenzione dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria (anche mediante impiego di reti territoriali di volontari nella tutela dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini). Alias Controllo di Vicinato.

 

ASCOLTA, OSSERVA E CHIAMA

La partecipazione dei cittadini in termini di prevenzione e contrasto dei reati consiste nell’osservare il territorio, controllare e segnalare episodi di criminalità senza, peraltro, intervenire in caso di reato, né fare indagini, pedinamenti o schedare le persone.

Un cittadino che “Ascolta, Osserva e Chiama” non potrà mai sostituirsi alle Forze dell’Ordine.

Nessuno meglio di chi fa parte di un territorio può monitorarlo con gli occhi ‘giusti’, accorgersi subito se qualcosa non va o riconoscere persone estranee e sospette.

E’ “una recente intuizione ma si basa su antiche abitudini. Se applicato regolarmente, il progetto di Sicurezza Partecipata può funzionare benissimo e rivelarsi un deterrente anticrimine perfetto grazie all’interazione di cittadini volenterosi, amministratori ‘illuminati’ e forze dell’ordine” spiega il dott. Francesco Caccetta, presidente dell’ INWA nonché criminologo, scrittore e grafologo, grande esperto di Sicurezza Urbana e Partecipata.

L’associazione INWA è, a tutti gli effetti, un sistema integrato di Sicurezza Urbana fondato sulla Sicurezza Partecipata. La sua attività si basa su tre obiettivi: coesione sociale, segnalazione qualificata alle Forze dell’Ordine ed eliminazione della vulnerabilità ambientale e comportamentale.

Secondo i dati mostrati di recente dal dott. Caccetta, nei Comuni che hanno già attivato la fase operativa, i furti sono diminuiti di circa l’80% se non azzerati.

 

CONTROLLO DI VICINATO: I NUMERI

Sono in progressivo aumento i cittadini più consapevoli, collaborativi, spinti dal bisogno di sentirsi direttamente responsabili della propria sicurezza.

Su questo ‘sentimento sociale’ si basa il concetto di sicurezza partecipata, rappresentato in Italia da oltre 1600 gruppi di Controllo del vicinato (dato aggiornato a novembre 2018) a cui si affiancano altre associazioni. Una rete capillare che rafforza sempre più la sinergia tra cittadini, Forze dell’Ordine ed amministrazioni comunali.

Ad oggi, sono 65.256 le famiglie che hanno aderito al programma dell’Associazione Controllo del Vicinato ACdV) su tutto il territorio italiano. La stima di famiglie che, nel mondo, hanno aderito al Controllo di Vicinato è di 10 milioni.

Insieme al numero dei cittadini aumenta proporzionalmente anche il numero di Prefetture che aderiscono al Protocollo d’Intesa – Progetto Controllo del Vicinato con i Comuni.

 

SICUREZZA PARTECIPATA: IL PROGETTO DI CONFESERCENTI PRATO PER LE ATTIVITÀ ECONOMICHE

Il Controllo di Vicinato, inizialmente concepito per i condomini, si è esteso anche alle attività economiche ed è giusto che sia così.

In Italia, il progetto di Confesercenti Prato nato nel 2017 punta alla partecipazione condivisa e ricerca di soluzioni attraverso la discussione digitale tra esercenti di attività economiche (commercianti, artigiani, aziende, società, organizzazioni, associazioni, cooperative) della città di Prato e provincia.

Lo scopo del portale sicurezzapartecipata.com è realizzare un più ampio sistema di sicurezza urbana abbinando agli interventi di competenza esclusiva delle Forze di Polizia le iniziative dei commercianti attraverso la prevenzione e discussione dei principali temi in materia di sicurezza quotidiana e sul luogo di lavoro.

I vari Gruppi di Controllo sono gestiti da referenti (commercianti di zona) nominati dall’associazione Confesercenti Prato: hanno il compito di moderare e raccogliere eventuali solleciti emersi nel gruppo.

Gli aderenti al progetto sono collegati via WhatsApp (all’interno del Gruppo di Controllo) per segnalare persone o veicoli sospetti, tentativi di intrusione, furti o truffe, scippi, atti vandalici, abbandono di rifiuti, danni alle strutture pubbliche o all’ambiente, allontanamento di persone o animali, richieste di aiuto che riguardino la sicurezza.

 

SISTEMA INTEGRATO DI VIDEOSORVEGLIANZA URBANA: OCCHI UMANI + OCCHI ELETTRONICI

Per rendere il territorio più sicuro contro criminalità, devianza e degrado, è particolarmente importante potenziare la videosorveglianza urbana integrata pubblico-privata.

Occhi umani + occhi elettronici: un’opportunità particolarmente interessante per la sicurezza partecipata.

Oltre ad installare telecamere di ultima generazione per il controllo di tutti i varchi d’ingresso e uscita cittadini, si punta all’obiettivo di incoraggiare il collegamento delle telecamere private al sistema di videosorveglianza gestito dalla Polizia locale (ovvero telecamere di proprietà dei cittadini da orientare verso la strada per aumentare il campo visivo delle Forze dell’Ordine).

Una sinergia tra pubblico e privato molto, ma molto interessante.

Questo sì che significa fare squadra per un comune ‘obiettivo’.

TECNOLOGIE INNOVATIVE + PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI = SICUREZZA URBANA INTEGRATA

La partecipazione dei cittadini unita all’integrazione tra sistemi di videocontrollo del territorio, video analisi, video allarme anti-rapina, lettura targhe e dispositivi di controllo traffico attivi e passivi favorisce notevolmente il controllo del territorio e lo scambio di informazioni.

Un’ampia gamma di telecamere, sensori e dispositivi di registrazione video devono essere coordinati e controllati in modo centralizzato grazie a piattaforme integrate.

In questi sistemi di centralizzazione convergono le varie forme di allarme (antintrusione, anti-rapina, antincendio, ecc.) collegate ad impianti di videosorveglianza che permettono l’immediata visualizzazione della scena.

Un sistema di videocontrollo del territorio con monitoraggio avanzato costituisce un valido deterrente, un supporto efficace per le Amministrazioni Pubbliche in termini di efficienza, prevenzione, interventi tempestivi, percezione di sicurezza.

Anche l’analisi video aumenta la sicurezza pubblica e permette di ridurre gli episodi criminali. Riduce i tempi di elaborazione ed i rischi associati a errori umani, fornisce avvisi tempestivi, report delle attività, registrazioni video immediate.

Il video allarme anti-rapina permette la conservazione delle immagini per 24 ore (7 giorni): in caso di allarme, il flusso video raggiunge la centrale operativa delle Forze dell’Ordine. Le telecamere controllano in diretta l’ambiente controllato 24 ore su 24.

Il sistema di letture targhe è stato sviluppato per identificare veicoli potenzialmente pericolosi. Si tratta di un software che esegue in tempo reale la scansione di un video acquisito da una telecamera: estraendo un numero di targa lo archivia in un database e ne verifica la copertura assicurativa. Se il veicolo risulta rubato o presente in una black list, scatta un allarme sonoro e visivo che consente di fermare rapidamente il veicolo.

 

VENETO: CDV RICONOSCIUTO DALLA LEGGE REGIONALE N.34 (8 AGOSTO 2019)

E’ arrivato il momento di svelarti le tre novità riguardanti il Controllo di Vicinato, la Sicurezza Partecipata e la Sicurezza Integrata che ci sono particolarmente piaciute. Iniziamo dal CdV.

In Veneto, il progetto di legge “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del fenomeno sociale del controllo di vicinato nell’ambito di un sistema di cooperazione inter-istituzionale integrata per la promozione della sicurezza e della legalità” è diventato legge regionale n. 34 (8 agosto 2019).

Con questo atto la Giunta regionale potrà promuovere la stipula di accordi e protocolli d’intesa per il CDV con gli Uffici Territoriali di Governo allo scopo di sostenere la collaborazione tra amministratori statali, istituzioni locali e società civile nonché processi di partecipazione alle politiche pubbliche per favorire la sicurezza urbana e integrata.

In termini pratici, il sostegno al Controllo di Vicinato consisterà nell’assegnare contributi a Enti Locali, singoli e associati, specificare modalità operative delle segnalazioni, definire linee guida per iniziative di informazione e formazione.

Osservare il territorio, fare segnalazioni alle Forze dell’Ordine e ripristinare la solidarietà tra cittadini attraverso la Sicurezza Partecipata diventa norma.

 

RIMINI: CONDIVISIONE DI TELECAMERE PUBBLICHE E PRIVATE

La seconda novità arriva da Rimini: la Giunta comunale ha approvato il protocollo d’intesa per la condivisione di telecamere pubbliche e private al fine di video-sorvegliare la città in modo più efficace per la prevenzione ed il contrasto della microcriminalità, il degrado ed altri fenomeni di illegalità.

In questo modo, nasce una rete integrata che va a potenziare quella già attiva collegata alla centrale operativa della Polizia locale.

Ottima iniziativa.

 

PESCARA: PROGETTO SICUREZZA URBANA INTEGRATA

A Pescara, assessori e consiglieri della Lega hanno presentato i punti salienti del progetto Sicurezza Urbana Integrata che si rifà al Decreto Salvini.

Tra i vari punti, il progetto prevede:

  • 250 nuove telecamere che vanno ad aggiungersi alle 100 già esistenti;
  • piattaforma integrata in grado di centralizzare tutti i dati acquisiti dalle telecamere in un’apposita sala controllo presso la sede della Polizia Municipale;
  • gestione del sistema di videosorveglianza con le forze di Polizia;
  • Controllo di vicinato tramite WhatsApp.

Il sistema di sicurezza urbana integrata sarà caratterizzato da monitoraggio in tempo reale e intelligenza artificiale con utilizzo di alert per segnalare situazioni di pericolo prevedendo interventi immediati.

 

TRA SISTEMI ANTIFURTO, ANTINTRUSIONE E ANTI-RAPINA AVANZATI, IMPIANTI DI ALLARME COLLEGATI ALLE FORZE DELL’ORDINE, SICUREZZA PARTECIPATA, CONTROLLO DI VICINATO E SICUREZZA URBANA INTEGRATA SUPPORTATA DALLE NUOVE TECNOLOGIE, HAI IDEA DI QUALE SARÀ IL DESTINO DI LADRI E CRIMINALI?

Francesco Ciano

Francesco Ciamo CEO di Più Sicurezza

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