Il 27 giugno scorso, è stato presentato il 1° Rapporto Censis 2018 Sicurezza in Italia realizzato dal Censis in stretta collaborazione con Federsicurezza presso la Biblioteca del Senato ‘Giovanni Spadolini’.

Nel corso della riunione, alcuni dati hanno mostrato un aumento della percezione di ‘insicurezza’ (e paure) tra gli italiani (31,9% delle famiglie) seppure il 2017 abbia registrato un calo dei reati (-10,2%).

Quattro italiani su dieci (precisamente, il 39% contro il 26% del 2015) è favorevole alla ‘pistola facile’ ovvero alla possibilità di acquistare un’arma da fuoco più facilmente (con l’introduzione di criteri meno rigidi) per la difesa personale dai crimini.

 

Rapporto Censis 2018 Sicurezza in Italia: i dati dell’insicurezza

A favorire il senso di insicurezza sono alcuni dati riferiti alle forze dell’ordine: diminuiscono ed invecchiano (rispetto al 2008, si contano 86.000 agenti sotto i 45 anni in meno). Attualmente, il 7,8% degli agenti della sicurezza pubblica ha più di 55 anni: nel 2008, gli over 55 erano l’1,9%.

La reazione conseguente a tutto questo è la più ovvia: il 92,5% degli italiani ricorre all’uso di porte blindate, inferriate e sistemi di allarme. Sono 1.600 le imprese di vigilanza privata che contano complessivamente 64.000 professionisti.

Desideri ed intenzioni a parte, un’arma da fuoco (pistola o fucile) è attualmente detenuta da circa 4,5 milioni di italiani: nell’ultimo anno, le licenze per il porto d’armi sono cresciute del 13,8%. Le persone più favorevoli alla pistola facile sono quelle meno istruite (il 51% ha al massimo la licenza media) e gli anziani (il 41% ha un’età superiore a 65 anni).

Nel rapporto Censis, i numeri di Milano dell’anno 2017 la consacrano la ‘capitale del crimine’ d’Italia con il 9,5% del totale nazionale di reati commessi (237.365) anche se, nell’arco di dieci anni omicidi, furti e rapine sono calati rispettivamente del 43,9%, 13,9% e 37,6%.

Milano (9,5% dei reati totali), Roma (9,2%), Torino (5,5%) e Napoli (5,5%) sono le 4 città che registrano il 30% degli atti criminali.

 

Rapporto Censis 2018 Sicurezza in Italia: problema criminalità al quarto posto

Nella classifica dei problemi gravi per l’Italia, quello della criminalità è al quarto posto (dopo mancanza di lavoro, evasione fiscale ed eccessivo carico fiscale): viene segnalato dal 21,5% dei cittadini.

Nelle aree metropolitane viene avvertito da un italiano su due (50,8%).

Le persone maggiormente allarmate dal problema criminalità sono quelle con i redditi più bassi che, oltre a vivere in zone più disagiate, hanno meno possibilità di acquistare strumenti di difesa personale o sistemi di allarme. Per queste persone, la criminalità è al secondo posto in classifica dopo la disoccupazione.

 

Criminalità: come si difendono gli italiani

Secondo i dati del Rapporto Censis 2018 Sicurezza in Italia, per difendersi da ladri e rapinatori gli italiani si blindano nel 92,5% dei casi.

Ecco quali sono gli strumenti di prevenzione per difendersi dalle intrusioni:

  • porta blindata a cui ricorrono oltre 33 milioni di persone (66,3% degli adulti), lo strumento più usato;
  • sistema di allarme usato da 21 milioni di persone (42%);
  • inferriate a porte e finestre, strumento scelto da 17 milioni di italiani (33,5%);
  • vetri e infissi blindati (circa 16 milioni, il 31,3%);
  • telecamera di sorveglianza utilizzata da 15 milioni di persone (30,7%)
  • cassaforte, usata da meno di 10 milioni di cittadini (19,4%).

Sono 15 milioni gli italiani che, quando si allontanano da casa, lasciano accese le luci per precauzione, ovvero il 29% della popolazione adulta.

 

Rapporto Censis 2018 Sicurezza in Italia: i nuovi protagonisti della sicurezza

Negli ultimi tempi, è cresciuta l’offerta per garantire l’ordine pubblico e l’incolumità personale dei cittadini da parte di agenzie di vigilanza privata: si tratta di 1.600 imprese (+11,3%) con 64.000 addetti (+16,7%) che operano per la sicurezza negli uffici pubblici, aeroporti, porti, tribunali, ospedali, aziende.

Oltre alla vigilanza privata, aumenta l’attività di istituti che forniscono servizi fiduciari non armati con 21.000 addetti.

Sia per chi fornisce sistemi di allarme o telecamere, sia per chi si muove nell’ambito della sicurezza di ordine pubblico o personale, la parola d’ordine deve essere “professionalità e competenza”. Sicurezza senza professionalità significa tempo e soldi persi, oltre ai pericoli che si continuerebbero a correre.

 

Pistola facile sia: Matteo Salvini rilancia la legge sulla legittima difesa

Riferendosi ai dati raccolti nel rapporto Censis 2018 sulla sicurezza in Italia, Matteo Salvini chiede nuovamente di approvare in tempi brevi una legge sulla legittima difesa per dar modo alle ‘persone perbene’ di difendersi a colpi di arma da fuoco da aggressioni compiute da ladri, rapinatori e criminali.

Una nuova legge che permetta la legittima difesa delle persone perbene nelle proprie case è una nostra priorità” ha dichiarato il Ministro dell’Interno.

I dati Censis mostrano un aumento della percezione della criminalità fra gli italiani. Salvini vuole, perciò, concedere ai cittadini italiani di sparare contro chiunque violi la proprietà, intenzionato a rubare o usare violenza.

Per maggiori informazioni contattaci 800 96 70 78

Grazie, a presto.

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Francesco Ciano

www.piusicurezza.com

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