FURTI DI RAME IN ITALIA: DATI DELL’OSSERVATORIO SULLA FEBBRE DELL’ORO ROSSO

La cronaca, puntualmente, riporta gravi episodi riferiti al fenomeno preoccupante dei furti di rame in Italia.

La notizia più recente (positiva) risale al 15 ottobre: oltre 14 tonnellate di metalli di provenienza illecita recuperate (8 a Caivano, in provincia di Napoli, e 6 a Palermo).

E’ il bilancio dell’operazione Oro Rosso organizzata dalla Polizia Ferroviaria (Polfer) in tutto il territorio nazionale per il contrasto dei furti di rame solo in ambito ferroviario. Un’operazione che presenta altri dati, oltre alle tonnellate di rame recuperate: 1.996 persone controllate, 7 denunciate, 26 sanzioni amministrative per un importo totale di 18.882 euro circa. Complessivamente, sono stati impiegati 696 operatori in 304 controlli ai rottamai, 137 servizi di pattugliamento lungo le linee ferroviarie e 79 su strada.

I ladri prendono di mira linee ferroviarie, reti per la trasmissione di energia elettrica, impianti fotovoltaici, perfino le grondaie nei cimiteri.

Col passare degli anni, il fenomeno dei furti di oro rosso si è talmente diffuso da portare alla nascita, nel 2012, di un Osservatorio Nazionale, cui partecipano Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Agenzia delle Dogane, Confindustria e alcune delle imprese più esposte ai furti: Ferrovie dello Stato italiane, Enel, Telecom Italia, Vodafone Italia, Wind-Tre e Anie (Federazione nazionale imprese elettrotecniche e elettroniche).

L’Osservatorio Nazionale si è fatto promotore di una proposta normativa (tesa ad inasprire le pene per chi ruba rame) che è stata accolta dal Decreto Legge n. 93 del 14 agosto 2013 convertito in Legge il 15 ottobre 2013.

Oltre a provocare l’interruzione di servizi pubblici essenziali con ripercussioni di natura economica e sociale particolarmente rilevanti, i furti di rame possono portare a conseguenze che interessano la sicurezza e l’ordine pubblico.

Scopriamo l’attività di contrasto dell’Osservatorio Nazionale, della Polfer, delle Forze dell’Ordine in Italia ed i risultati ottenuti nel corso degli anni.

OSSERVATORIO NAZIONALE FURTI DI RAME: PREVENZIONE E CONTRASTO

Nel 2012, è stato istituito presso il dipartimento della Pubblica sicurezza (direzione centrale della Polizia criminale) l’Osservatorio Nazionale Furti di Rame che agisce in base al principio della ‘sicurezza partecipata (insieme di iniziative con cui tutti i soggetti pubblici e privati possono intervenire a fianco delle Forze di Polizia per contribuire al ‘bene sicurezza’).

Le specifiche funzioni dell’Osservatorio Nazionale sono quelle di:

  • Monitorare, valutare ed analizzare il fenomeno ‘esplorando’ eventuali collegamenti tra furti e ricettazione di rame nonché delle attività di organizzazioni criminali nazionali ed internazionali;
  • Proporre strategie di prevenzione e contrasto coinvolgendo istituzioni nazionali e locali;
  • Proporre iniziative mirate ad interventi legislativi adeguati;
  • Promuovere iniziative finalizzate a diffondere la conoscenza del fenomeno, gli impatti negativi, le misure per prevenirlo e combatterlo.

Tutto questo per mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni preposte alla tutela dei beni e della sicurezza del cittadino.

Il 9 luglio 2014, l’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano ha presieduto la firma del “Protocollo di legalità contro i furti di rame”.

I firmatari dell’accordo, oltre al ministro dell’Interno, sono stati l’Agenzia delle Dogane dei Monopoli, Ferrovie dello Stato Italiane spa, Enel spa, Telecom Italia spa, Anie, Confindustria e Vodafone Omnitel B.V.

In quell’occasione, le aziende più coinvolte dal fenomeno firmatarie dell’accordo, si sono impegnate ad istituire un Consorzio il cui obiettivo è la commercializzazione, smaltimento e gestione dei materiali per contrastare la filiera della vendita illegale e favorire la tracciabilità del rame.

Il Consorzio coinvolge anche Confindustria, le imprese che operano nel recupero del rame, le Forze di Polizia, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli incaricate ai controlli.

PERCHÉ IL RAME FA TANTO GOLA AI LADRI

Negli ultimi vent’anni, l’incremento del valore di mercato del rame ha visto aumentare parallelamente il numero di furti di questo metallo. Cos’ha di tanto speciale da spingere i ladri a trafugarlo costantemente?

Sono tanti i suoi punti di forza. E’ il miglior conduttore elettrico dopo l’argento, resistente alla corrosione, interamente riciclabile, malleabile, duttile. Può essere utilizzato come metallo di base di gioielli. Con il rame è possibile creare leghe molto diffuse (come bronzo, ottone).

Tutte queste caratteristiche, insieme al valore che ha raggiunto sui mercati (con quotazioni destinate ad aumentare), lo rendono spesso oggetto di furti.

Non è prezioso come quello giallo, ma l’oro rosso rappresenta un bene considerato sempre più scarso e ricercato, richiestissimo perché viene impiegato in diversi settori (trasporti, energia, telecomunicazioni, produzione di strumenti musicali a fiato, gioielli, ecc.). In più, si estrae con relativa semplicità, non necessita di grandi trasformazioni prima di essere utilizzato.

L’oro rosso da rivendere sul mercato nero fa gola a ladri senza scrupoli. Questo tipo di metallo può essere venduto anche a 700 euro al quintale. Il prezzo al chilo del rame è di 6,62 euro (oscilla tra i 5 e i 7 euro).

COOPERAZIONE EUROPEA: IL MODELLO DI RETE PROPOSTO DALL’ITALIA ALL’UE

Il 30 ottobre 2014, la direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza ha organizzato a Roma una Conferenza internazionale cui hanno partecipato delegati di Stati membri Ue e della Commissione europea, esperti, rappresentanti di Europol, Railpol e Interpol, aziende attive nel campo dei servizi di pubblica utilità (energia, trasporti ferroviari e telecomunicazioni).

Obiettivo: lanciare il modello di rete “Network against copper thefts”, una forma di cooperazione per un approccio europeo al contrasto del fenomeno dei furti di metallo ed un confronto tra Paesi Ue su esperienze e progetti. Puntare sulla cooperazione, su azioni comuni come gli ‘action day’ e pianificare strategie a lungo termine è necessario per la lotta contro fenomeni criminali come i furti di rame.

Le organizzazioni criminali coinvolte si espandono fino ad assumere dimensioni transnazionali.

Perché serve agire insieme? Per muoversi su più livelli: scambio di informazioni, adozione di normative sul riciclaggio dei metalli omogenee tra i Paesi Ue, innovazione tecnologica, formazione degli operatori delle Forze di Polizia, campagne di sensibilizzazione.

ACTION DAY CONTRO I FURTI DI RAME: OPERAZIONE COORDINATA DALLA POLIZIA ITALIANA

Il 29 maggio 2015, ha preso il via l’action day, modulo operativo condiviso, operazione internazionale coordinata dalla Polizia italiana. I controlli incrociati in tempo reale con le banche dati di Europol contro i furti di metallo hanno visto la partecipazione di 16 Stati dell’Unione Europea coordinati dalla Direzione centrale della Polizia criminale italiana.

Sono scesi in campo 11.883 operatori delle Forze di Polizia: 31.473 persone controllate, 34 arrestate e 312  denunciate a piede libero per 45 casi di furto e 830 altri crimini o violazioni amministrative e 2.664 aziende operanti nel settore del riciclo dei metalli. Sequestrati 45 mezzi di trasporto, 1.229.511 kg di rame (valore 5.787.308 euro circa) e 44.701 kg di altri metalli (valore 6.394 euro circa) per un totale di circa 5.793.700 euro.

All’action day ha partecipato anche l’Agenzia delle Dogane con oltre 150 funzionari doganali che hanno effettuato 251 controlli di bollette doganali (importazione ed esportazione).

Insieme all’Italia i Paesi Ue che hanno partecipato all’operazione sono stati: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania,  Spagna e Regno Unito.

ANDAMENTO DEI FURTI E AZIONE DI CONTRASTO DAL 2013 AL 2017

Nel 2013, è stato rilevato il maggior numero di colpi (20.083) con un aumento dell’1,9% rispetto al 2012.

A partire dal 2014, il numero dei furti di rame in Italia ha registrato una diminuzione del 10% rispetto all’anno precedente (18.073).

Nel 2015, si è registrato un calo del 19,2% (14.594 episodi) rispetto al 2014.

Nel 2016, gli episodi sono diminuiti del 40,5% (8.669) rispetto al 2015.

Nel 2017, la diminuzione è stata pari al 14,8% (7.383 episodi) rispetto all’anno precedente.

Nei primi 10 mesi del 2018, il numero dei furti di rame ha fatto registrare, a livello nazionale, un calo del 13,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

La ‘sicurezza partecipata’, ovvero la collaborazione pubblico-privato con la condivisione dei dati, si è rivelata fondamentale in termini di prevenzione e contrasto dei furti del metallo al pari della sua tracciabilità finanziaria e fisica.

L’azione di contrasto svolta dalle Forze di Polizia ha registrato un andamento oscillante:

  • nel 2013 il numero di segnalazioni riferite a persone denunciate/arrestate è aumentato del 31% (4.519) di cui 2.556 in stato di arresto;
  • nel 2014 il numero di segnalazioni è calato del 12,34% (3.961);
  • nel 2015 è diminuito dell’11,5% (3.502 segnalazioni);
  • nel 2016 la flessione è stata del 41,6% (2.043);
  • nel 2017 si è registrato un aumento di segnalazioni del 2,7% (2.100) contro un calo del numero dei furti (-14,8%).

Nel triennio 2013-2015, gli autori di furti di rame sono stati principalmente cittadini di nazionalità rumena (43,2%) e italiana (42,8%) seguiti da albanesi (2,3%), marocchini (2,1%) e in percentuali minori da bosniaci, bulgari e moldavi.

ACTION DAY 2018: I NUMERI ITALIANI ED EUROPEI

L’action day del 30 maggio 2018 ha registrato numeri importanti.

Oltre 54.000 persone controllate in Europa, circa 360 tonnellate di metalli (rame e alluminio, ottone, ferro, acciaio) per un valore di circa 900 mila euro. Migliaia di controlli e sequestri in Italia ed in altri 11 Paesi Ue.

In Italia, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza hanno messo in campo 10.427 operatori per un totale di 5.200 pattuglie, affiancati da circa 100 funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per i controlli negli uffici doganali sulle spedizioni. Sono stati controllati 16.730 veicoli, 25 mila persone, 2.015 gestori ambientali, migliaia di obiettivi ritenuti ‘sensibili’, 30 spedizioni doganali internazionali. Sono state arrestate 24 persone, altre 150 denunciate in stato di libertà, scoperti 212 reati, contestate 232 violazioni ambientali e fiscali. Sequestrati circa 270.461 kg di metalli (valore di circa mezzo milione di euro) di cui 70.673 kg di rame (valore di circa 410 mila euro).

L’ATTIVITÀ DELLA POLIZIA FERROVIARIA

I danni economici registrati da RFI al 2014 sono stati di 26 milioni di euro (di cui 12 milioni solo di costi di ripristino).

Parallelamente, sono stati raggiunti i primi importanti risultati:

– 4.163 depositi di rame controllati;

– 191.703 kg di materiale trafugato recuperati;

– 802 persone indagate di cui 171 arrestate.

Sono state fondamentalmente 4 le azioni intraprese da RFI contro i furti di rame:

  • aumento del livello di attenzione;
  • controlli tecnici sulle linee ferroviarie più colpite;
  • sostituzione del rame con materiali alternativi;
  • introduzione di recinzioni, blindature, sistemi di allarme.

Dal 2017 al 2018 la quantità di rame rubato è diminuito (passando da 196.029 kg a 97.084 kg). In questi due anni il totale di 293.113 kg di rame trafugato è stato pari ad un valore di 3.134.407 euro.

Nel 2019 (dati aggiornati al 31 agosto) sono stati trafugati 50.729 kg di rame per un valore complessivo di 887.846 euro (danno diretto e mantenutivo). Danni economici che pesano anche sulla collettività.

Soltanto in Campania, negli ultimi due anni, grazie al lavoro di pattugliamento degli agenti Polfer in tandem con la Protezione Aziendale di Rete Ferroviaria Italiana, i furti di rame sono calati del 58%.

Il calo di furti è il frutto dei servizi d’intervento e controllo ulteriormente intensificati dalla Polizia Ferroviaria con oltre 29 tonnellate di rame recuperate, di cui circa 10 di proprietà di RFI.

Grazie all’esperienza maturata dalla Polfer l’Italia è capofila in Europa nel contrasto al fenomeno dei furti di rame. Con il supporto della Colpofer promuove l’azione congiunta delle 11 principali polizie ferroviarie continentali per affinare metodologie di indagine e di intervento.

Francesco Ciamo CEO di Più Sicurezza

Francesco CIANO

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