CONTROLLO VIDEOSORVEGLIANZA E ALLARME CON APP MOBILE: VANTAGGI E PRIVACY

Il controllo videosorveglianza e allarme con app mobile da remoto è ormai ampiamente diffuso. A dimostrarne i vantaggi sono i fatti di cronaca. Puntualmente, sempre più persone, potendo vedere i ladri in casa dallo smartphone ed assistendo al furto in diretta, chiamano la Polizia e riescono a sventare il furto facendo arrestare i malviventi.

Nel mese di luglio, a Torino, un uomo è stato svegliato in piena notte dall’allarme dell’applicazione installata nel cellulare collegata alle telecamere di videosorveglianza. L’allarme notificato sul telefono gli ha consentito di scoprire i ladri fuori dalla porta di casa e di agire tempestivamente. Ha avvisato la Polizia che si è precipitata sul posto. Gli agenti hanno braccato due georgiani all’esterno dell’edificio, mentre tentavano di scavalcare la recinzione. Dopo l’arresto, è stato scoperto che quella notte erano state danneggiate le porte d’ingresso di diversi appartamenti all’interno dello stabile. Grazie all’allarme, l’uomo ha sventato più di un furto in quel condominio.

Capita di scegliere il controllo da remoto via app dell’impianto di allarme e videosorveglianza anche per monitorare la casa di una madre anziana che vive da sola.

E’ doveroso spiegare l’importanza di gestire l’impianto di antifurto e videosorveglianza con app mobile installata nello smartphone. E’ altrettanto importante conoscere le regole di compliance e le implicazioni relative alla protezione dei dati personali quando si utilizzano applicazioni per la gestione dei sistemi di videosorveglianza.

CONTROLLO VIDEOSORVEGLIANZA E ALLARME CON APP MOBILE: FUNZIONI

I moderni sistemi di allarme e di videosorveglianza che prevedono il controllo da remoto con app mobile sono una garanzia di più sicurezza in qualsiasi ambiente, dall’abitazione al locale commerciale o aziendale.

Il sistema di videoverifica consente di monitorare in tempo reale tutto quello che succede all’interno ed all’esterno del nostro ambiente. E’ possibile non solo tenere sotto controllo il sistema di allarme ma anche evitare falsi allarmi.

Le app per il controllo a distanza di sistemi di sicurezza sono facili da usare, dispongono di interfacce user friendly, intuitive e complete.

Il controllo da remoto consente, oltretutto, di attivare o disattivare il sistema di allarme in modo rapido o di impostarlo in modalità notturna mantenendolo attivo pur dormendo all’interno dell’abitazione.

A distanza, l’utente può anche controllare lo stato di funzionamento dell’impianto di allarme e videoverifica (per esempio, se è inserito o spento).

L’app mobile consente di ricevere allarmi tramite notifiche push che forniscono informazioni precise direttamente dal sensore o rilevatore che ha generato l’allarme. Puoi interrompere lo stato di allerta se si tratta di un falso allarme.

Il sistema di videoverifica invia all’utente immagini in tempo reale (video, foto) su smartphone seguendo tutto ciò che succede a partire dal momento in cui scatta l’allarme.

TANTI VANTAGGI PER ALTRETTANTE FUNZIONI

Ogni funzione corrisponde ad un vantaggio:

visualizzazione in tempo reale della ripresa video su una singola schermata a schermo intero o su più telecamere simultaneamente;

notifica di allarme per la perdita di segnale video su uno o più canali;

registrazione e visualizzazione dei video a seguito di allarmi generati da sensori di movimento associati alla telecamera o in prossimità;

monitoraggio indoor e outdoor, ovvero all’interno della casa e all’esterno per chi dispone di telecamere per la ripresa esterna, anche in condizioni di luce o climatiche specifiche (pioggia, nebbia, controluce);

– possibilità di regolare automaticamente la registrazione in night and day mode a seconda della quantità di luce disponibile;

– possibilità di gestire a distanza registrazioni passate, uno storico video, richiamando una determinata registrazione semplicemente digitando data e orario specifici.

CONTROLLO VIDEOSORVEGLIANZA CON APP MOBILE: REGOLE DI COMPLIANCE PRIVACY

Oggi, gran parte degli impianti di videosorveglianza consentono la gestione da remoto tramite installazione di app mobile sul proprio cellulare. La domanda di questo sistema è in crescente aumento anche per la scelta, sempre più frequente, di telecamere IP che permettono di governare un sistema di videosorveglianza in modo semplice.

Utilizzare applicazioni per gestire sistemi di sorveglianza implica diverse problematiche relative alla protezione dei dati personali. Quali sono? Come garantire l’osservanza delle regole di compliance privacy in questo caso? Chi sono i soggetti coinvolti nei ruoli privacy?

Prima di rispondere, ricordiamo che il GDPR ha maggiormente evidenziato, rispetto al passato, l’importanza di definire i rapporti tra titolari, responsabili e contitolari del trattamento dati né più né meno come le Linee Guida 07/2020 EDPB (European Data Protection Board).

In riferimento alle app mobile per la gestione da remoto di sistemi di videosorveglianza, i soggetti coinvolti sono:

– la società che produce ed immette sul mercato l’applicazione mobile;

– lo sviluppatore che progetta e sviluppa l’app;

– gli app store;

– le società di hosting che provvedono ad archiviare i dati.

La società che decide di sviluppare l’app (con relative finalità e mezzi del trattamento) riveste il ruolo di titolare del trattamento, mentre lo sviluppatore autonomo che la progetta e la sviluppa riveste il ruolo di responsabile del trattamento. I due ruoli sono sempre ben distanziati tra loro: ad esempio il responsabile del trattamento non può apportare cambiamenti senza l’approvazione del titolare del trattamento.

Altri soggetti coinvolti in termini di regole di compliance privacy sono le società che forniscono servizi di hosting, server farm per l’archiviazione dei dati, così come società di informatica o cybersecurity per i test di sicurezza.

Chiudono il cerchio gli utenti finali delle app mobile, i cosiddetti interessati. Gli utenti finali, se utilizzano le app di videosorveglianza al di fuori del proprio ambiente domestico (ad esempio, in ambito lavorativo) non saranno più gli ‘interessati’ ma rivestiranno il ruolo di titolari del trattamento dei dati.

DPIA: CHI DEVE ESEGUIRE LA VALUTAZIONE D’IMPATTO DELLA PROTEZIONE DATI

La DPIA, procedura prevista dall’art. 35 del Regolamento UE/2016/679 (RGDP), è la  valutazione d’impatto della protezione dati. Ha la funzione di valutare la necessità di un trattamento di dati come pure la sua proporzionalità e relativi rischi per la privacy.

L’utilizzo delle app di sorveglianza non sono, di certo, immuni da rischi e conseguenze di un’eventuale perdita di disponibilità, integrità e riservatezza dei dati trattati, indipendentemente dal fatto che l’app venga utilizzata in ambito domestico o lavorativo. Pensiamo solo se un terzo riuscisse ad avere accesso alla nostra app spiando tutto ciò che avviene in casa nostra o le nostre conversazioni. Potrebbe scoprire se abbiamo beni di valore o una cassaforte, quando partiamo per le vacanze.

Come garantire sicurezza dei dati? Attraverso la valutazione DPIA, obbligatoria secondo l’art. 35 del GDPR quando un trattamento dati presenta un rischio elevato per la privacy.

L’obbligo di effettuare la DPIA spetta al titolare del trattamento (il produttore dell’app che la commercializza), che dovrà anche adempiere agli obblighi di informativa verso gli utenti finali (gli interessati).

In tal caso, anche il responsabile del trattamento (lo sviluppatore dell’app) deve, comunque sia, fornire la necessaria consulenza ed eseguire perfino una DPIA a monte.

E’ necessario assicurare i diritti fondamentali degli interessati in ogni fase, soddisfare le varie finalità del trattamento dati, per evitare di rischiare pesanti sanzioni penali, amministrative e richieste di risarcimento danni da parte degli utenti finali.