TASER ALLE FORZE DELL’ORDINE: ROMA E TORINO PER ORA DICONO NO

Il 14 marzo scorso è stato avviato l’utilizzo del taser in dotazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza in 18 città italiane. Sono stati assegnati 4.482 taser alle Forze dell’Ordine secondo un cronoprogramma specifico che si è concluso a fine marzo.

A partire da maggio, l’uso della pistola ad impulsi elettronici sarà esteso a tutte le altre città. Secondo la normativa vigente, il taser è un’arma propria. Premendo il grilletto partono due dardi collegati a fili conduttori in grado di trasmettere una scarica di 63 microcoulomb di elettricità per 5 secondi. Il taser provoca un blocco neuro-muscolare della persona colpita la quale, pur restando lucida, non può muoversi.

L’utilizzo dei taser in dotazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza prevede un periodo di sperimentazione ed un ciclo di formazione degli operatori, come ha sottolineato la ministra dell’Interno Lamorgese. Questo perché bisogna garantirne l’utilizzo nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza considerando i soggetti coinvolti ed il contesto ambientale.

Come funziona? Cosa prevede la legge?

L’introduzione del taser è la benvenuta per gli agenti ma sta scatenando anche polemiche e discussioni politiche.

TASER ALLE FORZE DELL’ORDINE: NORMATIVE DI RIFERIMENTO

La pistola elettrica che paralizza temporaneamente è stata introdotta per la prima volta nel Regno Unito nel 2004. Più precisamente, potevano usarla gli agenti in Inghilterra e Galles solo per certe operazioni particolarmente pericolose sia in termini di sicurezza pubblica sia per l’incolumità degli agenti. Successivamente, la pistola elettrica è stata ampiamente usata negli Stati Uniti.

L’introduzione del taser X2 (la versione meno offensiva) è stata prevista in Italia dal DL 119/2014 convertito in Legge 146/2014. In seguito, un decreto del ministro dell’Interno ha autorizzato l’avvio dell’utilizzo della pistola elettrica taser. Con il decreto del 16 marzo 2015 è stato istituito un “Tavolo tecnico interforze” che ha approvato, nel 2018, le “Linee guida operative” per avviare la sperimentazione di questa arma. La sperimentazione è iniziata il 4 luglio 2018 in 12 città italiane.

Nel nostro Paese, l’introduzione effettiva del taser impiegato dalle Forze dell’Ordine risale a gennaio 2020 a seguito del via libera in Consiglio dei ministri del Regolamento che ha modificato il Dpr n, 359, 5 ottobre 1991 (norme relative alla determinazione di armamento e munizioni delle Forze dell’Ordine).

Per legge, il taser deve essere utilizzato rispettando le necessarie cautele per la salute e l’incolumità pubblica, in base ai principi precauzionali condivisi con il ministro della Salute.

TASER ALLE FORZE DELL’ORDINE: PROTOCOLLO DI UTILIZZO DEL TASER

Per evitare abusi nell’utilizzo della pistola elettrica da parte delle Forze dell’Ordine, il ministero degli Interni ha elaborato un Protocollo di utilizzo.

Questo Protocollo ha definito 5 step obbligatori cui l’operatore di Polizia deve attenersi: 

  • individuazione del pericolo;
  • dichiarazione al soggetto di essere armato di taser;
  • esposizione dell’arma; 
  • scossa di avvertimento con puntamento del taser (warning arc);
  • utilizzo vero e proprio della pistola elettrica.

In base ai principi dell’art. 53 del Codice penale, il pubblico ufficiale può far uso del taser soltanto per:

  • respingere una violenza, ovvero una condotta attiva del soggetto o una minaccia; 
  • vincere una resistenza, una condotta violenta attiva che ostacola l’intervento del pubblico ufficiale.

L’utilizzo del taser è lecito se rispetta 3 concetti fondamentali:

  • necessità dell’uso dell’arma, soltanto se non ci sono alternative all’uso della forza;
  • proporzione rispetto al pericolo in corso. Ovviamente, non si può usare il taser nei confronti di una persona non pericolosa. La Polizia deve tenere conto anche di certe condizioni di vulnerabilità (minori, anziani, donne incinte, malati di mente o di cuore, tossicodipendenti, alcolizzati);
  • adeguatezza.

Il taser non si può utilizzare per impedire la fuga del criminale a meno che la fuga non comporti pericolo nei confronti degli agenti o di terzi (aggressioni, minacce). Non si può utilizzare verso parti vitali come testa, occhi, collo, genitali ed occorre evitarne l’utilizzo in luoghi a rischio esplosioni e incendi.

L’agente di Polizia che abusa del taser e non rispetta il Protocollo può essere incriminato.

COME FUNZIONA IL TASER

TASER è l’acronimo di Thomas A. Swift’s Electronic Rifle. Questo dispositivo emette impulsi elettrici proiettando, a corto raggio, una coppia di dardi collegata tramite fili conduttori. E’ capace di inibire temporaneamente le funzioni motorie della vittima tramite contrazione involontaria dei muscoli. 

Pur essendo definito non letale, il taser è un’arma a tutti gli effetti da usare soltanto per legittima difesa propria (e degli altri, se usata dalla Polizia).

Il taser può funzionare in due modi:

  • Dart mode, modalità più innocua con impulso elettrico di 50.000 volt per 5 secondi che blocca temporaneamente i muscoli del soggetto il quale non può muoversi ma resta lucido;
  • Drive-stun mode, modalità più pericolosa che trasforma il taser in uno strumento di tortura. Non si limita a provocare una paralisi momentanea ma un dolore particolarmente intenso tanto da lasciare anche bruciature. Può rendere più aggressivo e violento il soggetto colpito. E’ questa la versione osteggiata dall’Onu e da Amnesty International.

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CONTESTAZIONI SULL’USO DEL TASER

Quattro anni fa, uno studio dell’Università di Cambridge ha riportato che il taser ha incrementato (fino a raddoppiarlo) il rischio che la Polizia usi violenza e che gli agenti vengano aggrediti.

Nel 2017, è stato definito dall’Onu uno strumento di tortura. Negli USA viene utilizzato da anni e non sempre in modo lecito. I cittadini hanno intentato numerose cause con il Dipartimento di Polizia; persone bloccate dal taser sono state risarcite negli States.

In Italia, le maggiori discussioni e contestazioni partono da Roma e Torino che, sostanzialmente, dicono NO al taser, almeno per ora

ROMA: NO AL TASER, LO CHIEDE IL CENTROSINISTRA IN TANDEM CON IL M5S

A Roma, la maggioranza di centrosinistra in partnership con il M5S il 28 aprile ha approvato una mozione contro la decisione di dotare gli ex vigili urbani con il taser.

Questo atto chiede al sindaco Roberto Gualtieri di “non dotare la Polizia Municipale di Roma di un dispositivo particolarmente pericoloso, soprattutto nei confronti dei soggetti più vulnerabili”, sottolineando che l’Onu ha classificato il taser come ‘arma di tortura’ causando dolore acuto e, in certi casi, perfino la morte. In effetti, è stato dimostrato che le scosse elettriche possono causare danni temporanei e permanenti e, talvolta, la morte del soggetto colpito.

Ci sono situazioni non controllabili e non sempre si conoscono le condizioni dei soggetti con cui si ha a che fare” ha dichiarato Francesca Morpurgo di Roma Futura. Perdipiù, ha aggiunto il capogruppo Pd Roberto Ferraresi, “la Polizia locale non svolge funzioni di pubblica sicurezza”.

TORINO: “OSSERVARE E VALUTARE”, ATTENDERE UNA NORMATIVA PIÙ CHIARA

A Torino, per ora, si preferisce attendere una normativa più chiara e utilizzare i propri vigili urbani per altre mansioni, lasciando la funzione della sicurezza a Polizia e Carabinieri.

Entro maggio la Conferenza Stato-Regioni dovrà approvare definitivamente l’accordo per la dotazione ai vigili urbani del taser, ma al momento a Torino si preferisce “osservare e valutare”. Si discute animatamente tra maggioranza ed opposizione. Il centrosinistra torinese è contrario all’adozione tout court della pistola elettrica ai vigili urbani a differenza della destra.

L’assessora alla Polizia municipale Gianna Pentenero commenta: “Non ci sono oggi gli strumenti e le necessità per usarlo”. Per la difesa gli agenti hanno già la pistola d’ordinanza. “Servirebbero più agenti, quello sì” sottolinea Pentenero.

La maggioranza e la Giunta sono dell’idea che il taser è uno strumento complesso da utilizzare: prima di usarlo, bisogna chiamare il 118. E’, oltretutto, pericoloso per la salute del soggetto a cui l’arma viene rivolta.

I PRIVATI CITTADINI POSSONO UTILIZZARE IL TASER?

I privati cittadini muniti di porto d’armi possono acquistare ed usare la pistola elettrica con delle limitazioni. Gli artt. 52 e 53 disciplinano rispettivamente la legittima difesa e l’uso legittimo di armi o altro mezzo di coazione fisica tra cui il taser.

Il punto è che, mentre lo spray al peperoncino è normato dal Dm 103/2011, non è stato ancora adottato alcun decreto ministeriale per gli storditori elettronici. Si presume che il taser debba essere detenuto in casa se si ha un porto d’armi e non possa essere portato con sé fuori casa.

Occorre saperlo usare secondo le linee guida del Dipartimento di Pubblica Sicurezza 2018. L’uso corretto prevede che il taser sia tenuto a una distanza di sicurezza di 3-7 metri prestando massima attenzione anche all’ambiente circostante. Nell’uso della pistola elettrica bisogna evitare il rischio di esplosioni, incendi o scosse.