DALLA VIGILANZA PRIVATA A VIGILA+, L’EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI ALLARME

La funzione di ausilio alle Forze dell’Ordine della vigilanza privata è regolamentata dal Tulps (Testo Unico sulla Sicurezza) approvato con il regio decreto del 19 giugno 1931 (tuttora in vigore).

Il Decreto Maroni (D.M. 269/2010) ha intensificato il ruolo di monitoraggio delle guardie giurate che contribuiscono alla sicurezza di beni pubblici e privati, aziende, enti, cittadini. Svolgono diversi compiti: piantonamento (presidio fisso) di una certa area come la parte esterna di una banca, visita ispettiva per conto di aziende o attività commerciali (in genere, nelle ore notturne), trasporto valori (che richiede specifiche competenze), custodia di beni e valori, sala conta, localizzazione GPS, telesoccorso, teleallarme, videosorveglianza. Per garantire un servizio efficiente, la vigilanza privata lavora in costante collegamento con la centrale operativa e con le Forze dell’Ordine: in caso di necessità, ne richiede l’intervento.

Le guardie particolari giurate vengono sottoposte a valutazioni prefettizie in termini di attitudini psicofisiche, morali ed attitudinali.

L’origine della vigilanza privata risale ad oltre 2.000 anni fa. Ripercorriamo la sua storia, le radici delle guardie giurate fino ad arrivare ai giorni nostri con il nuovo sistema VIGILA+, l’evoluzione dei sistemi di allarme.

STORIA DELLA VIGILANZA PRIVATA IN ITALIA

L’origine del mestiere di guardia giurata risale ad oltre 2.000 anni fa, all’epoca della Repubblica Romana.

Nella Roma antica (III sec. a.C.) fu istituito l’Ufficio degli Edili, un particolare corpo armato preposto alla vigilanza sulla vita religiosa ed economica di Roma. Tra i principali compiti dell’Ufficio, c’era la custodia dei beni privati dei cittadini (cives). Le guardie giurate (Praefecti Nocturni) che lavoravano alle dipendenze degli Edili potevano arrestare i criminali e custodire nella loro casa beni e valori dei privati cittadini da cui erano pagati.

Al tempo dei Comuni, ogni città italiana istituì la propria milizia che veniva impiegata nell’ambito della sicurezza interna. Gli stessi cittadini potevano assoldare reparti di queste milizie per la vigilanza e custodia dei propri beni, soprattutto nelle ore notturne o in caso di necessità di una scorta armata durante i trasporti extra urbani.

In seguito, fu concesso alle Corporazioni (associazioni di categoria) di costituire corpi di milizia urbana del tutto autonomi e finanziati dagli associati. La loro funzione consisteva nel vigilare e proteggere beni e proprietà delle Corporazioni agendo come dei veri e propri istituti di vigilanza privata.

IL PRIMO ISTITUTO DI VIGILANZA PRIVATA E NORMATIVA UFFICIALE

In Italia, il primo istituto di vigilanza privata nacque a Padova nel 1870 ad opera di Giuseppe Lombardi, ex garibaldino che, con il supporto di pochi uomini, cominciò a svolgere un servizio di vigilanza urbano con l’appoggio del Prefetto di Padova, Luigi Berti. I primissimi istituti di vigilanza privata nacquero a Milano, Torino e Genova.

Inizialmente, in assenza di un’adeguata regolamentazione in materia, Giuseppe Lombardi fu accusato per ben due volte di ‘usurpazione di pubblici poteri’ e di ‘accolita di uomini ed armi senza il permesso delle autorità governative’. In entrambi i casi, Lombardi venne assolto.

La prima normativa ufficiale e regolamentazione del ruolo di guardia particolare giurata nacque il 21 dicembre 1890: introdusse concetti che tuttora sono alla base del riconoscimento di una Gpg (determinati requisiti, regolamento unico, giuramento dinanzi al Prefetto).

La vigilanza privata, nel corso degli anni, ha cambiato volto pur mantenendo invariati scopo e spirito originari. Nell’ambito della vigilanza privata, non si prevede il servizio a tutela delle persone, che è una funzione riservata per legge soltanto alle forze di polizia italiane.

VIGILA+: L’EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI ALLARME

Fin qui abbiamo parlato di vigilanza privata. Ora facciamo un bel salto in avanti con la centrale operativa VIGILA+, che definiamo “l’evoluzione dei sistemi di allarme”. Non è un servizio di vigilanza, è qualcosa di più: è il futuro ed è già qui. La nostra centrale operativa, attiva H24/7 365 giorni all’anno, non prevede l’intervento di un operatore fisico: funziona secondo protocolli ben definiti e collaudati. Su evento conclamato attiva direttamente le autorità competenti.

VIGILA+ ha il prezioso compito di riconoscere l’evento ed un possibile intruso affidandosi alla tecnologia tramite telecamere, dispositivi antintrusione, ecc. Questo sistema gestisce anche le segnalazioni di incendio e soccorso.

Nel corso del tempo, dal semplice allarme si è passati all’allarme gestito dal cliente fino ad arrivare a quello gestito dalla sala operativa con video-verifica. Con VIGILA+ i sistemi di allarme si evolvono in termini di gestione dell’intervento. Migliora la comunicazione, l’interattività, le funzioni per il cliente: la gestione rapida della centrale operativa permette interventi tempestivi.

Questo sistema di gestione eventi in tempo reale protegge casa, negozio, ufficio, azienda, non solo beni ma anche persone tutelando dati e privacy. La priorità di chiamata agli enti preposti e l’intervento immediato sono garantiti.

COME FUNZIONA

Quando entra in azione il ladro e si appresta ad accedere all’ambiente protetto, il sistema rileva il tentativo di intrusione ed invia tempestivamente la segnalazione alla centrale operativa VIGILA+.

Subito dopo aver ricevuto la segnalazione, la centrale operativa si collega al sistema verificando l’effettivo tentativo di effrazione. Una volta accertata l’effrazione, la nostra centrale operativa informa le Forze dell’Ordine guidando gli agenti per un intervento tempestivo ed efficace, anche grazie al supporto della video-verifica.

Gli allarmi coinvolti nel sistema riguardano tre ambiti: sicurezza (intrusione, furto, rapina, sequestro), emergenza (SOS, panico, incendio, allagamento, fughe di gas) e problematiche tecniche (mancanza di rete, guasti, batteria bassa). I falsi allarmi vengono eliminati.

Per la verifica degli allarmi il sistema contatta gli enti di competenza, a seconda del tipo di segnalazione ricevuta (Forze dell’Ordine, installatore, enti di emergenza).

La percentuale di successo in termini di intervento con VIGILA+ risulta superiore al 90% rispetto al tradizionale impianto autogestito.

FIRE ALARM: L’IMPIANTO ANTINCENDIO COLLEGATO

Se un impianto antincendio non è presidiato in loco da vigilantes H24 deve necessariamente essere collegato ad una centrale operativa certificata tramite un combinatore elettronico UNI EN 54-21. Chi non rispetta la norma rischia pesanti sanzioni amministrative e penali.

La nostra centrale operativa VIGILA+ certificata UNI CEI EN 50518 con il servizio Fire Alarm permette di adeguare i sistemi antincendio alla normativa vigente, di rispettare i requisiti imposti secondo procedure consolidate.

La normativa UNI 9795/2021 stabilisce che, nel caso in cui la centrale operativa non sia costantemente controllata da personale addetto, deve subentrare un sistema di trasmissione tramite cui allarmi di incendio e guasto e segnalazione di fuori servizio vengono trasferiti ad una o più centrali di ricezione allarmi e intervento.

Il collegamento con queste centrali deve essere costantemente tenuto sotto controllo: i dispositivi utilizzati devono essere conformi agli standard UNI EN 54-21 e UNI CEI EN 50518 riguardo alla stazione responsabile che riceve e gestisce la comunicazione di allarme o guasto.

Il servizio di sicurezza antincendio Fire Alarm di VIGILA+ è indicato per qualsiasi impianto installato o da installare. L’attivazione del collegamento con la centrale operativa certificata UNI CEI EN 50518:2014 permette di gestire da remoto gli eventi e di verificare l’efficienza dell’impianto stesso.

Oltre agli standard suddetti, il sistema antincendio H24 di VIGILA+ è certificato UNI EN ISO 9001, UNI 10891:2000 e ISO/IEC 27001:2013 livello 4 della Scala Vanini (servizi di massima sicurezza).