DOSSIER VIMINALE 2022: REATI IN AUMENTO MA SOTTO IL LIVELLO PRE-PANDEMIA

Il Dossier Viminale 2022 è stato diffuso, come ogni anno, nel periodo di ferragosto ma non di un ferragosto qualsiasi. In occasione della tradizionale riunione fissata per il 15 agosto del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, i dati riguardanti le attività delle Forze dell’Ordine sono stati pubblicati in un momento delicato, in piena campagna elettorale che non trascura di certo il tema della sicurezza. Tanto che i numeri del Dossier Viminale hanno alimentato tra i vari partiti un’accesa polemica.

I dati rilevati nel periodo compreso tra il 1° agosto 2021 e il 31 luglio 2022 ed emersi dal dossier annuale rivelano che, in Italia, nell’ultimo anno reati come furti, rapine e omicidi sono aumentati (+12,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente pur mantenendosi al di sotto del numero di reati rilevati nell’anno pre-pandemia del 9,4%. I reati commessi sono 2.116.479 contro i 1.875.038 registrati tra il 1° agosto 2020 e il 31 luglio 2021, mentre nel periodo pre-Covid (dal 1° agosto 2018 al 31 luglio 2019) sono stati 2.338.073.

Tra i numeri che preoccupano di più, troviamo quelli relativi ai femminicidi (+15,7%) ed agli attacchi informatici (+78,5%).

Finito l’effetto del lockdown, negli ultimi 12 mesi i reati aumentano pur mantenendosi sotto il livello di pre-Covid. Esaminando i numeri (sulla base delle denunce presentate), si scopre che il nostro è uno dei Paesi più sicuri in Europa e nel mondo per omicidi, rapine e furti che risultano in calo da svariati anni.

Approfondiamo.

DOSSIER VIMINALE 2022: FURTI, RAPINE E OMICIDI

I dati del ministero dell’Interno riportano un aumento di furti, rapine e omicidi.

Dal 1° agosto 2021 al 31 luglio 2022 si registrano:

  • 902.014 furti negli ultimi 12 mesi contro i 730.061 dell’anno precedente ed i 1.117.855 del periodo pre-Covid;
  • 24.644 rapine contro le 19.975 nell’anno precedente e le 25.588 nel periodo pre-Covid;
  • 319 omicidi (di cui 36 attribuibili alla criminalità organizzata) contro i 276 dello stesso periodo precedente ed i 334 del periodo pre-pandemia.

E’ aumentato anche il numero di soggetti denunciati in stato di arresto (149.608 contro i 146.699 dell’anno precedente) e soltanto denunciati (632.647 contro i 680.568 del periodo precedente).

I numeri sono in aumento rispetto al periodo precedente che, però, è stato il migliore dell’ultimo decennio a causa degli effetti del lockdown. Dal 2012 (con 2.867.322 delitti) ad oggi (2.116.479), la delittuosità si è ridotta di 800mila reati.

A livello europeo, dopo la Slovenia siamo il Paese che registra meno omicidi: 0,53 per 100 mila abitanti. L’Italia, in base all’Indice della pace globale 2022 (Institute for Economics and Peace), si posiziona al 32° posto (su 163 Paesi) nel mondo in termini di sicurezza.

FEMMINICIDI E CYBERATTACCHI: I DATI CHE PREOCCUPANO DI PIÙ

I femminicidi registrano un aumento del 15,7%: sono state uccise 125 donne negli ultimi 12 mesi (contro 108 dello stesso periodo precedente) pari al 39,2% dei complessivi omicidi volontari. Ben 108 femminicidi sono maturati in ambito familiare e 68 sono stati compiuti da partner o ex partner.  In media, viene uccisa una donna ogni 3 giorni.

Ad un calo delle denunce per stalking (15.817 contro le 18.653 del periodo precedente) corrisponde un aumento degli ammonimenti del questore (3.100, di cui 1.640 per violenza domestica, contro i circa 2.500 passati), mentre si riducono i provvedimenti di allontanamento (414).

Negli ultimi 12 mesi, c’è stato un preoccupante aumento di cyberattacchi (denunciati o intercettati) nel nostro Paese: il 78,5% in più nel giro di un anno (8.814 contro i precedenti 4.938). Ecco altri dettagli nell’ambito della cybersicurezza:

  • Aumentati gli alert diramati (114.939 contro i 102.517 dell’anno precedente);
  • Monitorati 67.167 contenuti web per la prevenzione antiterrorismo contro i precedenti 61.033;
  • Oscurati 258 contenuti web (contro i 208 nello stesso periodo precedente);
  • Aumentati i siti presenti nella black list (2.595), perquisizioni (1.386) e arrestati (150);
  • La Polizia postale e delle comunicazioni ha effettuato 2.651 operazioni, controllato 558.111 siti web e 23.732 persone;
  • Sono stati registrati 236 arrestati, 8.078 denunciati e 74 sanzionati.

DOSSIER VIMINALE 2022: MAFIE, TERRORISMO INTERNAZIONALE E NARCOTRAFFICO

Nell’ambito della lotta alla criminalità organizzata, la Polizia giudiziaria ha concluso 82 operazioni. Sono stati arrestati 48 latitanti, di cui 2 di massima pericolosità e sono stati sequestrati alle mafie 7.752 beni complessivi per un valore di oltre 2 miliardi di euro (precisamente, 2.389 milioni di euro contro 1,96 miliardi dell’anno precedente).

Sono stati restituiti alla comunità 2.741 beni (tra cui 2.233 immobili e 229 aziende). Al 1° agosto 2022 risultano 59 gestioni commissariali di enti locali per infiltrazioni della criminalità organizzata, 10 proroghe e 15 scioglimenti.

Nell’ambito del contrasto al terrorismo internazionale, sono state espulse per motivi di sicurezza 61 persone, arrestati 24 estremisti da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria e monitorati 146 foreign fighters (inseriti nella lista del Comitato di Analisi strategica e antiterrorismo – Casa).

La lotta al narcotraffico ha riportato i seguenti risultati: 18.378 operazioni antidroga concluse (di cui 101 con proiezioni internazionali), 97.770,40 kg di stupefacenti sequestrati (contro i 63.523 kg dell’anno precedente).

INCENDI

L’attività dei Vigili del Fuoco è stata intensa negli ultimi 12 mesi: circa 847mila interventi (più di 2.300 al giorno).

In dettaglio, sono stati effettuati:

  • 292.962 interventi per incendi o esplosioni (+36% rispetto all’anno precedente);
  • 132.256 operazioni per incendi di boschi o sterpaglie (+27%);
  • 32.211 interventi per danni idrici o idrogeologici (-8%).

MINACCE A GIORNALISTI ED AMMINISTRATORI LOCALI

Nei primi 6 mesi dell’anno, sono stati minacciati 300 amministratori locali (di cui 153 sindaci) e 64 giornalisti (di cui 55 tramite web e 8 da attribuire alla criminalità organizzata, 37 per attività socio-politica).

Riguardo agli atti intimidatori ai giornalisti, il numero è in calo (64 contro i 110 dello scorso anno): le Regioni più colpite sono Lazio (12) e Lombardia (12), cui seguono Campania (9), Calabria (5) e Puglia (4).

Anche per quel che riguarda gli amministratori locali, le minacce sono in calo rispetto all’anno precedente: 300 contro i passati 369. Nella metà dei casi la matrice è ignota, in 25 casi le minacce sono state compiute da comuni criminali, in 36 casi sono legate a tensioni sociali. Le tre Regioni più colpite sono Lombardia (42 casi), Campania (40) e Calabria (33).

MIGRANTI, RICHIESTE DI PROTEZIONE E ASILO IN ITALIA

Dall’inizio dell’anno 2022 all’11 agosto sono sbarcati 45.664 migranti in Italia (+ 40,36% rispetto allo stesso periodo del 2021), di cui 6.070 minori non accompagnati.

Sono state arrestate 137 persone identificate come scafisti (+41,24% rispetto alle 97 persone registrate nello stesso periodo del 2021). Sono stati registrati 7.270 soccorsi da parte di Ong (contro i 5.050 dello scorso anno) e 21.347 sbarchi a seguito di eventi Sar (ricerca e soccorso) contro gli 8.602 del 2021 nello stesso periodo.

In data 10 agosto 2022, sono complessivamente 95.184 i migranti in accoglienza nel nostro Paese (+23,9% rispetto al 10 agosto 2021): 682 in hotspot, 63.570 in centri di accoglienza e 30.932 nei Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione).

Al 31 luglio, sono 149.321 i permessi di protezione temporanea rilasciati a cittadini in fuga dalla guerra in Ucraina. Negli ultimi 12 mesi l’Italia ha ricevuto 2.653 richieste di asilo di cittadini ucraini contro poche centinaia nel 2021. Oltre mille persone hanno ottenuto la protezione internazionale. Attualmente, sono 14.354 i cittadini ucraini accolti in Italia: 12.919 nei centri di accoglienza, 1.435 in ambito Sai.

La richiesta di asilo in Italia da parte di afghani è aumentata di circa il 600% (5.770 contro 827 del 2021). Negli ultimi 12 mesi, ben 5.960 afghani hanno ottenuto la protezione internazionale contro i 1.407 dell’anno precedente. Sono complessivamente 3.649 i soggetti provenienti dall’Afghanistan che rientrano nel circuito di accoglienza.