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FURTI D’AUTO IN ITALIA: STATISTICHE, TECNICHE USATE DAI LADRI, NOVITÀ
I dati forniti a luglio 2019 dal Ministero dell’Interno sono poco confortanti: dopo 5 anni di decrescita, nel 2018 sono tornati a salire i furti d’auto in Italia.
Nel 2018, sono ‘spariti’ 105.239 autoveicoli (contro i 99.987 registrati nel 2017, +5,2%).
Altra notizia pessima: ne vengono ritrovate meno (il 40% rispetto al 44% del 2016): sono state 64.000 le vetture di cui si sono perse le tracce.
I topi d’auto agiscono soprattutto d’estate: tra caldo e relax vacanziero, gli automobilisti tendono ad essere più distratti del solito.
Nel mese di ottobre 2019, abbiamo appreso dall’Indice di Criminalità del Sole 24 Ore nuovi dati. Tra i vari reati denunciati (18 tipologie in base all’analisi di 107 province italiane), Milano è in testa alla classifica per i furti in esercizi commerciali, Roma ‘brilla’ per i reati di produzione, traffico e spaccio di droga, Napoli per gli scippi e le rapine, Asti per i furti in appartamento, Firenze per il riciclaggio, Foggia per le estorsioni, Trieste per le violenze sessuali e le truffe online.
E i furti d’auto?
Premesso che i dati statistici sono stati elaborati per l’incidenza di denunce ogni 100.000 abitanti, ecco il podio delle prime 3 città italiane dove si registra il maggior numero di furti di autovetture:
1) Barletta-Andria-Trani 681,0;
2) Bari 617,9;
3) Catania 596,7.
Scopri altri dati statistici, le tecniche più usate dai ladri per rubare un’auto, il decalogo di consigli preziosi per non farti rubare la macchina, quali sono le auto più rubate in Italia e le ultime novità.
DATI EUROSTAT: ITALIA PRIMA IN CLASSIFICA PER I FURTI D’AUTO
A metà dicembre 2019, Eurostat ha pubblicato i numeri della criminalità in Europa.
In base a questi dati, nei Paesi UE è aumentato di circa il 30% il numero di aggressioni e del 25% quello delle violenze sessuali (denunciate), Sono, al contrario, calati notevolmente gli omicidi intenzionali (-20%), i furti d’auto, le rapine in casa e fuori.
Tra il 2012 e il 2016, in Europa i furti nelle abitazioni sono calati del 10% (in Italia si registrano 300 furti con scasso ogni 100 mila abitanti nel 2016).
Negli ultimi 4 anni, le rapine sono diminuite del 24%: l’Italia si trova a metà classifica (51 rapine ogni 100 mila abitanti nel 2016).
Come ogni anno, questi dati sono stati comunicati a Eurostat dalle forze di polizia, altre autorità di contrasto al crimine, pubblici ministeri, tribunali, istituti di pena, ministeri competenti ed uffici statistici nazionali.
Concentriamo il nostro interesse sui furti d’auto.
Nel triennio 2015-2017, in tutta Europa sono stati denunciati 698.000 furti d’auto (con un calo del 29% rispetto al biennio 2008-2010).
Se, da una parte, l‘Italia registra uno dei tassi più bassi per gli omicidi intenzionali, dall’altra, è in cima alla classifica per i furti d’auto: 156 mila auto rubate nel 2016, siamo secondi solo alla Francia, a seguire il Regno Unito (circa 97 mila). Il Paese più virtuoso è la Danimarca (appena 230 veicoli rubati all’anno).
C’è da dire, però, che anche in Italia col tempo la situazione è andata via, via migliorando: 10 anni fa, le auto rubate erano 229 mila.
Ovviamente, bisogna valutare con criterio i dati statistici. Per ragionare sull’impatto dei furti d’auto, è necessario considerare anche il numero di automobili: nel 2016, nel nostro Paese si contavano 625 auto per 1000 abitanti (un numero elevatissimo) mentre in Croazia 374 e in Romania 261.
In riferimento, invece, alle dimensioni della popolazione, fra il 2015 e il 2017 si registrano più furti in Grecia (269 per 100 mila abitanti), mentre in Italia sono stati 257.
FURTI D’AUTO SU COMMISSIONE: L’OPERAZIONE DEI CARABINIERI A TORINO
Il 12 dicembre scorso, i Carabinieri di Venaria (Torino) hanno eseguito 3 arresti per furti d’auto. Sono altri 11 gli indagati, ritenuti responsabili in concorso di furto aggravato e ricettazione di autovetture nonché di porto abusivo di armi e munizioni. È stata recuperata una refurtiva per un valore complessivo di 200 mila euro (centinaia di pezzi di ricambio individuati).
Durante una perquisizione in una carrozzeria, i Carabinieri hanno sequestrato 15 mila euro in contanti e diverse centraline. In tutto, sono stati accertati 14 colpi.
I furti d’auto in questione venivano commissionati da carrozzieri compiacenti che, in seguito, rivendevano i ricambi a clienti del tutto ignari della provenienza.
La banda agiva a Torino e in provincia. L’operazione ha impegnato i Carabinieri di Venaria Reale per 5 mesi seppure l’attività investigativa sia stata avviata nel febbraio 2017.
I soggetti arrestati e gli indagati fanno parte di un gruppo criminale che dovrà rispondere di reato di associazione per delinquere finalizzata ai furti, ricettazione e riciclaggio di auto (in particolare, Fiat e Abarth). I carrozzieri commissionavano furti soprattutto di Fiat 500 Abarth e Fiat Panda da destinare principalmente a ricambi (molto ricercati sul mercato clandestino).
Soltanto 19 secondi per rubare una 500 Abarth: questa era la caratteristica dell’associazione di ladri e ricettatori smantellata dai Carabinieri di Venaria.
Alcune auto rubate venivano, oltretutto, rivendute dopo aver sostituito la targa ed aver contraffatto il telaio. In più, sono stati sequestrati oltre 700 grammi tra cocaina, hashish e marijuana.
I TOPI D’AUTO 4.0
I ladri professionisti impiegano pochi secondi per rubare un’auto.
Il 9 dicembre 2019, a Lecce, ci hanno messo 30 secondi per rubare la Giulietta nuova di un dipendente dell’Alcar.
I topi d’auto stanno diventando sempre più abili, raffinati e tecnologici.
Insieme al progresso delle tecnologie di sicurezza, sono migliorate anche le capacità hi-tech dei ladri d’auto che hanno sempre meno bisogno di piedi di porco e attrezzi simili. Agiscono in modo più discreto, ‘pulito’, rapido ed è questo il guaio.
Molti metodi per rubare la macchina sono abbinati all’elettronica, passano anche sulla rete del web e sulle radiofrequenze. Oltre alle tecniche più tradizionali, i ladri d’auto 4.0 utilizzano nuovi dispositivi tecnologicamente avanzati che consentono di mettere in moto un’auto anche in meno di 60 secondi.
C’è chi li chiama furti elettronici e stanno crescendo.
Un ladro tecnologico può utilizzare sistemi di ri-programmazione della chiave che, tramite connessione alle porte OBD (diagnostica a bordo) dell’auto, permettono di ottenere una nuova chiave in poco tempo (da un minuto a 15 secondi).
I sistemi di furto tecnologico sono tanti:
– clonazione del transponder di apertura delle porte e accensione;
– ripetizione del suo segnale catturato ed inviato all’auto anche quando il proprietario è distante;
– sostituzione delle componenti elettroniche a bordo con altre già modificate;
– utilizzo di dispositivi capaci di aggirare l’immobilizer integrato nelle autovetture.
Circa il 25% dei furti di SUV (4.600 casi nel 2017) viene messo a segno anche grazie all’utilizzo di dispositivi tecnologici.
DECALOGO DI LOJACK ITALIA: CONSIGLI PER NON FARSI RUBARE L’AUTO
LoJack Italia, società che offre sistemi di recupero dei veicoli rubati (oltre 2.500 veicoli recuperati ogni anno grazie alla tecnologia unica in radiofrequenza) e che, da diversi anni, dà supporto al lavoro delle Forze dell’Ordine, ha fornito 10 consigli essenziali per non farsi rubare la macchina.
Ecco il decalogo di LoJack Italia:
1) Non lasciare l’auto accesa e con le chiavi inserite, neanche per pochi secondi (ad esempio, in doppia fila) perché potrebbero risultare decisivi per il furto.
2) Anche se fa caldo, chiudi completamente finestrini e tettuccio prima di allontanarti dall’auto. Ai ladri è sufficiente anche un piccolo spiraglio per aprire varchi, introdursi nell’abitacolo, mettere in moto e scappare.
3) Di notte, non lasciare l’auto in parcheggi isolati o incustoditi. In casi del genere, può risultare utile la funzione di “Geofence”, che attraverso un’App segnalano all’automobilista se il veicolo esce dalla zona a rischio quando non è a bordo.
4) Anche quando non usi tutti i giorni l’auto, verifica quotidianamente che sia parcheggiata nel punto in cui l’hai lasciata. Una denuncia tempestiva fa aumentare la possibilità di ritrovare la vettura, specie se è dotata di un dispositivo di rilevamento hi-tech. Dopo 48 ore dal furto, le speranze di ritrovarla si riducono notevolmente.
5) Osserva con attenzione il luogo in cui parcheggi: se noti in terra cumuli di frammenti di vetro, significa che si tratta di una zona a rischio furto o vandalismo.
6) Non parcheggiare sempre nello stesso posto, perché le abitudini consentono al ladro di pianificare meglio il furto.
7) Guardati dalle truffe, escamotage dei ladri come un finto incidente (con la tecnica dello specchietto, il lancio di piccole pietre sul fianco dell’auto o un leggero tamponamento) per spingere i guidatori a fermarsi e scendere dall’auto allo scopo di rubarla.
8) In autogrill o nel parcheggio di un centro commerciale, chiudi la vettura a distanza tramite una smart key e controlla sempre manualmente che le portiere siano ben chiuse. Un ladro nelle vicinanze potrebbe aver disturbato il segnale con un jammer per poi entrare indisturbato nel veicolo e approfittare della tua sosta.
9) Proteggi la tua auto con un sistema di antifurto meccanico ma anche e, soprattutto, con un sistema hi-tech. Se quello meccanico può scoraggiare i ladri meno organizzati, un sistema hi-tech efficace può rivelarsi prezioso in caso di furto. Un sistema in radiofrequenza non schermabile e attivo anche in situazioni critiche raddoppia la possibilità di recuperare la vettura sottratta.
10) Proteggi la chiave della tua vettura custodendola in un card protector”. Il card protector impedisce la clonazione o blocca la modalità di furto hi-tech “relay attack”: con quest’ultimo sistema i ladri, utilizzando ripetitori in radiofrequenza, riescono a riprodurre la comunicazione tra l’auto e la sua chiave anche quando quest’ultima è distante.
FURTI D’AUTO, LE DUE TECNICHE PIÙ USATE DAI LADRI
Sono principalmente due le tecniche più usate dai ladri per compiere un furto d’auto: due stratagemmi poco rischiosi perché non prevedono rumori di vetri infranti o serrature delle portiere forzate. Bastano poche rapide manovre e il gioco è fatto.
Al primo posto, c’è la cosiddetta truffa della bottiglia (vecchia tecnica ma sempre efficace, purtroppo) che permette ai ladri specializzati in furti con destrezza di rubare l’automobile senza dover usare macchinari costosi o tecnologicamente avanzati.
La Polizia Stradale ha comunicato che, negli ultimi tempi, sono stati segnalati numerosi tentativi (molti andati a segno) di furti d’auto con questa tecnica semplice, rapida e micidiale.
Il ladro punta una macchina parcheggiata: in pochi minuti, posiziona una bottiglia di plastica vuota in un passaruota (tra gomma e parafango) posteriore. Quando il proprietario dell’auto, ignaro di tutto, si mette in viaggio è costretto ad accostarsi per via di uno strano rumore che proviene da una ruota. Dunque, accosta per verificare. Nel frattempo, il ladro lo segue per coglierlo di sorpresa. Sfruttando l’eventualità che il motore non sia stato spento o che le chiavi siano rimaste attaccate, si infila in auto e scappa portandogli via la macchina sotto il naso.
Se ti capita un fatto del genere e sospetti che qualcuno ti stia osservando, chiuditi dentro l’auto e contatta immediatamente le Forze dell’Ordine.
Il secondo stratagemma è la tecnica del bullone.
“Hai perso il bullone di una ruota” avverte un ‘gentile’ passante ma, in realtà, è una scusa per rubarti l’auto.
Questi malviventi avvicinano il conducente di un’auto, lo avvisano che pochi metri prima ha perso un bullone o un pezzo della vettura, lo spingono a scendere dall’auto e, intrufolandosi nell’abitacolo, si mettono al volante e scappano a tutto gas.
Un altro stratagemma col quale si rischia l’orologio (non l’auto) è la tecnica dello specchietto.
Funziona così. In pieno traffico, un motociclista ‘sbadato’ colpisce lo specchietto retrovisore della tua auto e prosegue senza fermarsi. Può succedere simulando un errore di manovra o durante un sorpasso. Fatto sta che sposta lo specchietto laterale e, magari, chiede pure scusa. A questo punto, l’automobilista abbassa il vetro del finestrino per risistemare lo specchietto. Ed ecco che sopraggiunge una seconda moto con un complice che strappa l’orologio dal polso del guidatore.
Un consiglio: indossa l’orologio al polso destro quando sei in auto oppure non abbassare il vetro senza prima verificare chi ci sia dietro o attorno all’auto.
FURTI D’AUTO: I 10 MODELLI PIÙ RUBATI NEL 2019
Quali sono le auto più rubate in Italia nel 2019?
Sono 5 in tutto i modelli che fanno più gola ai topi d’auto:
1) Fiat Panda (prima serie);
2) Fiat 500 (quella prodotta nel 2007) ma anche la versione sportiva (500 Abarth);
3) Range Rover Evoque, mini SUV più costoso ma molto presente nelle grandi città, dotato di navigatore con retrocamera e sensori di parcheggio;
4) Jeep Renegade, crossover FCA di successo, che dispone oltretutto di elementi tecnologici (radio bluetooth, casse audio di qualità, navigatore);
5) Toyota Rav 4, altro SUV che fa gola ai ladri.
Perché sono i modelli preferiti dai ladri?
Perché sono le auto più diffuse (utilitarie e city car ma anche auto di valore).
I ladri le rubano soprattutto per smontarle e rivendere i pezzi di ricambio, perlopiù nei mercati esteri.
Ai 5 modelli sopra elencati seguono: Ford Kuga, Lancia Ypsilon, Nissan Qashqai, Toyota C-HR e Ford Fiesta.
Oggi, l’auto si ruba a pezzi nel senso che, dopo il furto, viene ‘cannibalizzata’ per rivendere pezzi di ricambio richiesti sul mercato clandestino.
I ladri puntano soprattutto fari, batterie delle ibride e navigatori satellitari oltre a tutto ciò che sia potenzialmente vendibile (pneumatici, attuatori della frizione, volanti multifunzione, fari a led, ecc.).
I topi d’auto, oltretutto, riescono ad entrare in possesso di sofisticati microprocessori potenti e veloci da sfruttare per la clonazione delle carte di credito.
Un recente studio statunitense ha rivelato che le auto elettriche non vengono rubate. I ladri temono le nuove tecnologie. La difficoltà di rubare auto elettriche per i ladri sta nel fatto che è impossibile interagire con la vettura senza il rischio di essere scoperti a causa dei sistemi di iperconnessione (modalità di ricarica, dati passati in rete dall’auto elettrica).
Le auto meno rubate negli USA sono la Bmw Serie 3, la Tesla Model S e la Tesla Model X.
ANTIFURTO SATELLITARE E VIDEOSORVEGLIANZA
L’antifurto satellitare può rivelarsi molto utile per impedire oppure ostacolare il furto d’auto in prima battuta. Permette di ritrovarla più facilmente dopo il furto.
E’ basato sulla tecnologia di localizzazione satellitare abbinata ad un sistema di trasmissione radio su rete mobile. Ogni dispositivo di questo tipo montato su un’auto rappresenta un sistema ibrido satellitare-terrestre costituito da un ricevitore GPS (o supportato da un altro sistema di geolocalizzazione via satellite), una carta SIM ed un’unità di controllo elettronico (centralina).
Quando rileva un tentativo di asporto del veicolo, la centralina invia un rapporto con le coordinate geografiche di localizzazione fornite dal ricevitore GPS alla centrale operativa collegata al gestore del sistema antifurto che provvederà ad allertare il proprietario e le forze dell’ordine.
I modelli di antifurto satellitare più avanzati dispongono di particolari funzioni come:
– antisollevamento durante cui un sensore verifica il tentato furto dell’auto tramite carro attrezzi;
– attivazione di un allarme acustico o luminoso;
– immobilizer, ovvero l’attivazione automatica di una procedura anti-avviamento del propulsore.
I dispositivi di antifurto satellitari avanzati funzionano, mentre altri possono essere smontati facilmente dai ladri. Anche in questo caso, è consigliabile rivolgersi ad esperti di sicurezza.
La sfida tecnologica tra ladri e sistemi di sicurezza continua.
Si può fare molto intensificando i sistemi di videosorveglianza in città, la vigilanza notturna, un’adeguata illuminazione, i controlli su strada.
L’occhio vuole la sua parte sempre (incluso quello del Vicinato), indipendentemente da ciò che un ladro intende rubare.
1 Commento.
[…] avere fine. Se vuoi sapere quali sono le auto più rubate e le città con il bollino nero, clicca qui per leggere l’articolo di qualche giorno fa, oppure ascolta il podcast della puntata qui […]